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I giochi che hanno ispirato No Man's Sky - articolo

Ora che è finalmente disponibile, No Man's Sky non è più un oggetto del mistero. In realtà, non ci sono mai stati molti misteri: nonostante le sue ambizioni, No Man's Sky appartiene a una lunga lista di giochi che hanno utilizzato le vastità del cosmo come una tela su cui dipingere le loro meraviglie. Il titolo di Hello Games sembra uscito da un'altra era, in cui si armeggiava con pile di floppy disk da 3.5 pollici a casa di un amico per scovare qualcosa di strano e nuovo. Il gioco, animato dallo spirito di un'epoca più innocente, si è incontranto con le enormi aspettative e i selvaggi appetiti dell'era moderna: questo ha generato una tensione palpabile negli ultimi tempi, ma speriamo che non abbia svilito gli stupendi risultati ottenuti da Hello Games. No Man's Sky può essere costruito su una scala differente, ma merita di essere accostato ad alcune delle seguenti leggende.



Exxos, 1988



I numeri sono sempre andati a salire: i 16 bit sono stati seguiti dai 32 bit, i 60 fotogrammi al secondo hanno prevalso sui 30 e ci stiamo muovendo verso i 4K dopo essere partiti da un pugno di pixel sui vecchi schermi a tubo catodico. I 32.000 pianeti esplorabili di Captain Blood sembravano tantissimi nel 1998. No Man's Sky ne offre 18 quintilioni, ma nonostante l'abisso tra le cifre ci sono molte cose in comune tra l'opera di Hello Games e quella degli sviluppatori francesi Phillipe Ulrich e Didier Bouchon. Captain Blood è un gioco brillante e bizzarro, in cui si gioca nei panni del designer videoludico Bob Morlock (un nome che richiama deliberatamente quello dell'autore di opere fantascientifiche Michael Moorcock e la razza sotterranea comparsa ne La Macchina del Tempo, di HG Wells), esplorando la vastità dello spazio alla ricerca di cloni di se stessi al fine di ucciderli.

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3 settembre 2016 alle 17:10