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Ken Levine: “ecco perché ho smesso di lavorare su BioShock”

Ken Levine è recentemente tornato a parlare, in un'intervista pubblicata su Rolling Stones,  della decisione di abbandonare i lavori sulla serie di Bioshock. Di seguito potrete leggere qualche estratto dalla sua intervista:



“Non volevo sviluppare un altro BioShock. Mai dire mai ma informai Take-Two che avrei lasciato la compagnia dopo la distribuzione dell'ultimo gioco perché volevo lavorare su progetti più piccoli e sperimentali. Mi chiesero di rimanere. Immaginavo che avrebbero tenuto Irrationale per il prossimo BioShock ma non è ciò che accadde.”



“Ho visto una mia foto di quando annunciammo BioShock Infinite. Era il 2010. Poi ho visto una foto di me dopo un'intervista nel 2013 e sembravo dieci anni più vecchio. Quel gioco ha cambiato la mia vita dal punto di vista della salute, di come vedevo la creazione dei videogiochi e delle relazioni con le persone.



“Gestire 30 o 40 persone quando conosci il nome di tutti è un processo molto diverso rispetto a gestirne 150. In quel caso cammini di fianco a delle persone senza sapere chi siano.”



“Penso che le aspettative fossero che avrei creato il prossimo BioShock come il miglior gioco della serie e ho lasciato. Pensavo che avrei fallito, che sarei impazzito e che avrei rovinato il mio matrimonio e quindi la mia soluzione fu abbandonare.



“Non sono una persona felice. Ho un'ansia che in certi casi mi distrugge. Il che è folle perché mi sveglio e guardo la mia bellissima moglie, il mio bellissimo cane e la mia bellissima casa e le splendide persone con cui lavoro, ciò che ho creato, tutti i fan e mi chiedo: ‘come diavolo puoi essere così infelice?'”



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16 settembre 2016 alle 14:52

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Una delle poche persone oneste con se stesse e con chi lo circonda.
Avrebbe potuto fare un altro Bioshock, magari sarebbe stato un altro giocone, ma lui ne avrebbe risentito fottutamente. Bravo Levine, persone come te dovrebbero esistere in ogni azienda videoludica.