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Rise of the Tomb Raider su PS4 - analisi comparativa

Un anno dopo la sua prima release, Rise of the Tomb Raider è finalmente disponibile per PlayStation 4. In molti avevano grandi aspettative per questo titolo, forse per via del notevole aumento di prestazioni offerto dalla piattaforma PlayStation che abbiamo testimoniato in Tomb Raider: The Definitive Edition. Comunque, in realtà ci aspettiamo dei miglioramenti marginali a questo giro, con il grande boost di qualità dell'immagine e di prestazioni che arriverà con solo con l'edizione per PlayStation 4 Pro.



Ci sono però anche differenze di contenuti. I giocatori PS4 Pro ricevono il pacchetto completo per la celebrazione del 20° anniversario, quindi la versione base di Rise of the Tomb Raider arricchita da materiale aggiuntivo: un nuovo livello ambientato nel Maniero Croft (giocabile anche in prima persona su PlayStation VR) ed una nuova Modalità Nightmare nella quale Lara deve affrontare ondate di zombie all'interno della casa dei suoi antenati. C'è anche una nuova Endurance Mode, una sorta di modalità survival in cui i giocatori possono giocare insieme in co-op per la prima volta. Tutti questi extra (a parte la componente VR) sono disponibili su PC e Xbox come DLC al prezzo di €9,99.



Ma a noi interessa concentrarci sugli elementi tecnici. Possiamo dire che Rise of the Tomb Raider basa le sue fondamenta sull'ottima versione Xbox One del gioco aggiungendo ulteriori rifiniture tecniche, la maggior parte delle quali è derivata dalla conversione dall'ottimo porting PC realizzato da Nixxes o da alcuni upgrade possibili grazie alle maggiori risorse hardware fornite dalla GPU di PS4. Per esempio, nonostante entrambe le versioni console girino a 1080p durante il gameplay, solo la versione PS4 mantiene tale risoluzione durante le cut-scene (l'Xbox scende a 1440x1080). Ma le differenze sono poco rilevanti, per via del pesante post-processing applicato all'immagine.

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20 ottobre 2016 alle 17:40