Bloodstained: Ritual of the Night – Anteprima
Koji Igarashi è il genio che ha creato Castlevania. Genio, perché ha sviluppato un gioco estremamente divertente partendo da un concetto di base estremamente semplice. Secondo me, Castlevania è il Videogioco, ma è una questione soggettiva e quindi non interessante. Quello che importa è che Koji sta lavorando alacremente al suo nuovo progetto. Be', nuovo? Andiamoci piano. Il progetto Bloodstained di nuovo ha solo il nome, perché e per fortuna il concept è lo stesso di Castlevania: un RPG a scorrimento laterale con tanto combattimento e altrettanta esplorazione. A cambiare è il contesto, ma non l'atmosfera: siamo nell'Inghilterra del XVIII secolo, rivoluzione industriale e dintorni, e giochiamo nei panni di Miriam, una bella ragazza orfana colpita da una maledizione che le sta trasformando la pelle in cristallo. Entrata in coma nel prologo della faccenda, Miriam si ridesta dopo una decina di anni proprio quando appare un castello popolato da demoni. Grazie Koji! Raggiungilo, uccidili tutti, ammazza anche il tuo ex amico Gebel, l'evocatore di demoni, e trovati una cura… vai Miriam, vai vai vai!
Fedele alla linea
Per creare questo spettacolo di videogioco, che inizialmente doveva essere pronto quest'anno e invece arriverà il prossimo, Kogi ha puntato su Kickstarer. Ha raccolto 5 milioni da 60 e passa mila sostenitori ed è diventato un uomo felice. Ma non si è montato la testa e infatti la sua ricetta è rimasta immutata: niente grafica fotorealistica, niente doppiaggio di Di Caprio, niente motion-capture con Diego Armando Maradona. E invece: 1) Un castello gigantesco a prova di backtracking grazie ai canonici portali di teletrasporto. 2) Un sistema di inventario ancora più figo di quello dei Castlevania, con oggetti seminati dai nemici uccisi da utilizzare per creare oggetti e armi e così migliorare l'equipaggiamento. 3) Un metodo di livellamento basato anche sulla capacità di Miriam di padroneggiare le leggi dell'alchimia.
Una ragazza con lo Shard
Abbiamo già avuto modo di provare Bloodstained all'E3 dello scorso anno, con un demo ambientato su un vascello. Oggi invece siamo tornati a casa, tra le mura di un maniero in stile gotico, quindi lussuoso ma con una bella dose di tetro e di particolari che pongono dubbi e inquietano le anime. In questa nuova iterazione del gioco bisogna arrivare al canonico boss di fine livello che è tutto fuorché canonico. In una camera da letto combatteremo contro una donnina isterica, incazzata di bestia come tutte le quarantacinquenni (l'età l'abbiamo stabilità noi) e non troppo complicata da riportare a miti consigli a suon di frustate! Il suo attacco a base di ombrellini non ci ha messo troppo in difficoltà, perché durante il percorso per raggiungerla abbiamo esplorato ogni anfratto del castello e fatto il pieno di pozioni, oltre che di Shard, le schegge di cristallo colorate che conferiscono a Miriam i suoi poteri sempre più speciali. Il pellegrinaggio è stato agevolato da un sistema di controllo preciso e ricco nella sua semplicità. Non ci sono combo, non ci sono mosse segrete: è tutta una questione che se sei bravo vivi, se sei scarso muori. L'apoteosi della meritocrazia. Tra le mosse, quella che secondo noi in questa fase dello sviluppo e in questo demo ha spostato l'asticella un po' troppo dalla nostra parte è lo scatto all'indietro, che ci ha permesso di schivare pressoché tutti gli attacchi dei nemici. Anzi, tutti tranne quelli dei mostriciattoli volanti che ondeggiano… Per quelli abbiamo sprecato un paio di attacchi magici: la fiammata e, pan per focaccia, la nostra versione dei pescetti volanti. Nel Bloodstained completo le magie saranno otto e torneremo a parlarne appena ne sapremo di più, speriamo presto. Non ci rimane che salutarvi e invitarvi a proseguire insieme a noi il viaggio nell'E3, che tanto è appena cominciato!






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