Death Note – Recensione
Quando Netflix acquistò i diritti per produrre un film su Death Note, milioni di fan dell'opera originale hanno tirato un sospiro di sollievo, convinti che l'azienda fondata da Reed Hastings avesse tutte le carte in regola per creare un prodotto che sapesse soddisfare i palati sia dei fan di vecchia data che dei neofiti al manga ideato da Tsugumi Ōba e disegnato da Takeshi Obata, riuscendo poi magari a convincere questi ultimi nell'approfondire l'esperienza passando alla visione proprio del manga da cui è tratta la pellicola presa in esame in questa recensione. Affidandosi ad un cast giovanissimo e nella maggior parte dei casi alle prime armi e ad un regista – Adam Wingard – non proprio tra i più esperti in circolazione, sarà riuscita Netflix…

Johnlocke07
sceneggiatura originale? Come può esserlo se si ispira a un'anime e ancor prima un manga?
nick93
Trarre ispirazione =/= rifare paripari... Basta vedere film come io, robot
Johnlocke07
@nick93 infatti io non ho detto che doveva essere identico, ma di certo non sarebbe stata una sceneggiatura originale.
mortecerta
Fa così schifo?
giammy677
Se non ti fidi facciamo così: vedilo il prossimo 25 agosto e poi ne riparliamo
mortecerta
@giammy677 non è che non mi fido, è che sò una sega aahahaa
Frenk
Non avevo dubbi... Purtroppo si è preso l'abitudine di reinterpretare i vari capolavori, rendendoli però pessimi, quasi grotteschi... Certe opere vanno riproposte fedelmente
let92
C'era da aspettarselo