Bit Focus – Fortnite: Battle Royale è ciò che tutti aspettavamo su console?
Sopravvivere è forse uno degli elementi chiave che da più di mille anni a questa parte ha praticamente contraddistinto ogni specie abitante il pianeta terra. Sfidare le ostilità, riuscire a non soccombere alle più dure calamità, rappresentano solamente una piccola parte dell'intero sistema che, alla fine, risulta girare intorno a un'unica regola, cioè la legge del più forte.
Se vi chiedete cosa c'è di tanto affascinante dietro qualcosa del genere, la risposta è una sola e riguarda essenzialmente quel connubio di adrenalina, ansia e tensione che tanto spaventano quanto eccitano ogni mente umana. L'insieme di tutto ciò è perfettamente rappresentato dal fenomeno mediatico attuale Playerunknown's Battlegrounds in esclusiva PC, ma, come ogni moda che si rispetti, cloni e titoli fortemente ispirati al suddetto colosso non sono tardati ad arrivare e Fortnite: Battle Royale è il perfetto esempio di quanto appena detto!

This is not a game, this is a Battle Royale!
Lo scopo di una Battle Royale è piuttosto semplice. 100 giocatori hanno la possibilità di paracadutarsi su un'isola e sopravvivere il più a lungo possibile. Le strategie per compiere ciò sono tra le più variegate: muoversi costantemente e in modo cauto cercando di fare “scouting” e anticipare i nemici, adottare un approccio totalmente PvP e fare stragi (a patto che ci si riesca) oppure l'immancabile stile da “camper” che prevede il fermarsi in una zona e attendere cercando di essere silenziosi e invisibili.
Durante il corso della partita avremo l'opportunità di trovare armi, equipaggiamenti e cure che ci permetteranno di arrivare, con un pizzico di fortuna e soprattutto molta bravura, tra la top ten e, perché no, di vincere la partita provando quella sensazione classica dei famosi “quindici minuti di gloria”.

Bene ma non benissimo
Fortnite: Battle Royale si presenta dunque come l'alternativa gratuita a Playerunknown's con il vantaggio però di essere già disponibile su console e non solo su PC. Da qui nasce il motivo di questo speciale che vuole analizzare quanto di buono e di sbagliato fatto da Epic Games che, nonostante un approccio lievemente differente rispetto al capostipite del genere, ha intenzione di lasciare il segno con un titolo più semplice e alla portata di tutti.
Può però tanta semplicità essere motivo di vanto per uno sparatutto di questo calibro? La risposta non è assolutamente da ritenersi univoca ma, al contrario, presenta molte, se non troppe, sfaccettature che distraggono da quello che l'obiettivo principale di un videogioco: divertire.
