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Gran Turismo Sport

Prove libere di recensione…
Da quanche giorno ho tra le mani Gran Turismo Sport, nuova, patinata e attesissima incarnazione del “Real Driving Simulator” Polyphony Digital. Alla fine di questa recensione però non troverete (ancora) un voto. Questo perché i server sono ancora in fase di manutenzione e sono riuscito a fare solo pochissime partite online (fulcro dell'esperienza di questo episodio) e soprattutto, non essere connessi ai server preclude anche la fruizione della maggior parte delle modalità single player, perfino la modalità “panorami”, la classica Photo Mode e l'acquisto di nuove vetture. Questa pre-recensione si incentrerà quindi sulla modalità Arcade e sul sistema di guida, mica robe da poco. Il voto comunque arriverà a breve, server permettendo, si parte col warm up. Buona lettura!
Gran Turismo Sport - PlayStation 4
Di: Sony
Data di uscita: 18/10/2017
Prezzo: EUR 59,99
Acquista su Amazon
Arcade con simulazione, shakerato, non mescolato
Real Driving Simulator a portata di pad, senza gli eccessi mostrati dalla concorrenza



Arcade in Gran Turismo significa marchio di fabbrica. Quell'ingrediente che sa rendere la simulazione gustosa per tutti i palati, senza lasciare quel retrogusto amaro di gomma bruciata dopo un imprevedibile testacoda. Il Real Driving Simulator a portata di pad, che simula senza dimenticarsi di essere prima di tutto videogioco. In questo Kazunori Yamauchi è maestro, game designer sopraffino e capace, pur con tutte le critiche di scarsa fedeltà fisica che i detrattori gli hanno fatto piovere sul casco. Proprio la fisica, partiamo dalle note dolenti, è ciò che fa più storcere il naso, visti i mezzi messi a disposizione da questa generazione di console, perché gli impatti con le altre auto portano a conseguenze talvolta surreali, quelli con le barriere pure e su sterrato si gioca più a “calcio saponato” che a una simil-simulazione di rally (vi prego, guardo anche te Project CARS 2, date lo sterrato a chi ci riempie i sandwitch, ergo Codemasters). Bisogna dire però che Gran Turismo è stato da sempre un racing elegante, che aborra i danni estetici e spinge alla guida pulita, chirurgica, puntando a divertire più per il suo gameplay che per le ammaccature e i paraurti lasciati a giacere nella ghiaia delle vie di fuga. Questo Sport non fa eccezione e regala un sistema di controllo assolutamente perfetto, via pad e, come abbiamo visto nella nostra anteprima dalla Games Week, con un volante. La nostra prova definitiva è avvenuta DualShock 4 alla mano e possiamo dire che il lavoro fatto per dare un senso all'analogico sinistro, così come agli albori sulla grigia scatoletta PlayStation, è certosino, maniacale, emozionale. Un lavoro apprezzabile soprattutto nello splendore della visuale in soggettiva, tra cuciture e riflessi, finiture e display, dove le mani del pilota virtuale (con dei pollici orrendamente deformi, purtroppo) segue in maniera perfetta l'inclinazione dell'analogico, 1:1, senza abbondanze, riduzioni, ritardi o difetti.



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Mancheranno i danni e la fisica sarà libertina, ma GT come al solito riproduce 1:1 le sensazioni che si provano guidando su strada



Semplicemente la coordinazione occhio-dito è perfetta e aiuta ad impostare ogni curva nel migliore dei modi dopo pochissime partite, provvidenzialmente user friendly, provare per credere, e le differenze con la recente “parte 2” del Vangelo automobilistico secondo Slightly Mad (sempre testato da chi vi scrive) si fanno sentire subito, nonostante i miglioramenti di quest'ultimo sul controllo tradizionale. Un esempio lampante sia di controllo che di fedeltà e ricerca nel riprodurre sensazioni sintetiche di guida è mettersi al volante della piccola ed esaltante Toyota 86 GT. Motore anteriore, trazione posteriore, piccola e compatta come un'utilitaria ma costruita come una supercar per tutte le tasche (circa, viaggia sui 27.500€ di listino), questo mostriciattolo da 200cv è stato ideato per essere maneggevole, scattante e soprattutto, nelle mani giuste, un vero e propio asso del drifting. Purtroppo non ne ho mai provata una con mano, ma mi fido di Jeremy Clarkson, volto noto del trio che ha condotto per anni Top Gear e che adesso viaggia in giro per il mondo con il The Grand Tour di Amazon. L'auto ha la particolarità, previo disattivamento del traction control, di sovrasterzare anche a 50km/h se si prende una curva in maniera, diciamo allegra. Ebbene, è proprio così anche in GT, con la piccola Toyota che diventerà dapprima indomabile e poi tremendamente divertente da guidare sul fittizio Autodromo Lago Maggiore, con le sue curve che si trasformeranno in perfetti angoli da derapata sovrastati dalle Prealpi Lombarde, ennesima dichiarazione d'amore di Yamauchi all'Italia, così come lo sterrato della Sardegna, penalizzato però dalla fisica insaponata di cui sopra. Insomma, ogni auto ha una sua ragione d'essere e la perfetta simulazione delle sensazioni è quella che da sempre ha contraddistinto l'icona Gran Turismo. Questa delizia ludo-mobilistica può essere testata in 39 tracciati su 17 location con 162 bolidi, poca roba rispetto ai numeri cui la serie ci ha abituiati negli anni, facendo pensare più ad un pingue Prologue piuttosto che a un vero settimo capitolo, cosa che infatti non è. Il tutto sbloccabile e acquistabile salendo di livello e guadagnando crediti o punti Miglia, elargiti ad ogni attività, le quali, nella modalità Arcade, corrispondono a Gara Singola (con ogni circuito affrontabile in 3 livelli di difficoltà contro un'IA scolastica ma divertente), Prova a Tempo e Prova Derapata, che corrispondono a quello che sicuramente avete pensato leggendo, ne più ne meno. Certo, il single player non si ferma qui, con la modalità Campagna da approfondire quando arriverà il voto finale. Abbastanza suicida precludere i progressi del single player agli avventori quando il gioco non riesce a collegarsi ai server, una scelta a dir poco bizzarra e poco giustificabile su cui torneremo.



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La potenza è nulla senza eleganza
Un racing elegante, per chi vuole guidare in modo elegante: le tamarrate sono lasciate agli altri



60 fotogrammi al secondo, 4K e HDR per chi può saggiare le delizie di PS4 Pro. Frasi fatte che non rendono giustizia allo stile di tutta la produzione, dove gli accezionali modelli poligonali delle auto si muovono in un contorno visivamente apprezzabilissimo, colorato, saturo, e tocchi di classe sparsi qua e la; i commisari di gara animati che sbandierano a bordo pista, il pubblico animato sugli spalti e la bellezza dei colori che circondano i circuiti nelle diverse ore del giorno, regalando panorami e sfondi di grande bellezza nonostante una resa visiva dei tracciati stessi “normale”, ne più ne meno di quello che ci si aspetterebbe da un videogioco automobilistico-realistico. Niente LiveTrack 3.0 per il meteo dinamico o un vero motore fisico per i danni, che consisteranno solo in qualche graffio da trattare con la pasta abrasiva. La vera bellezza, sembra una cosa superficiale ma non lo è, sta nella concezione di tutto l'ambiente di gioco, dai menu alla scelta delle auto, passando per le musiche che accompagnano ogni scelta del giocatore. Un'eleganza rarissima, un museo interattivo che esalta la bellezza di ogni auto come se fosse un quadro e la storia del suo costruttore, mostrandone misure e caratteristiche, un'amore che regala ad ogni creatura a quattro ruote una propria descrizione, una storia, una curiosità; showroom dove osservare la storia per aneddoti e immagini di ogni casa produttrice disponibile, un lavoro storico e stilistico incredibile, delicato ed eccelso, diviso anno per anno e condito con degli “accadde oggi” paralleli che spaziano per tutto lo spettro della cultura generale. Questo mentre la propria dimora diventa tempio di design in cui esaltare le auto acquistate (anch'essa una funzione preclusa senza connessione) come in un set fotografico da rivista glamour. Semplicemente eccezionale e fuori scala per stile, classe e amore, un'interfaccia che non è solo meramente funzionale ma che comunica quanta passione e lavoro ci sono dietro a questo progetto.



Gran Turismo Sport
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17 ottobre 2017 alle 09:10