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Dandara

Il metroidvania si tinge di verdeoro nell'evoluzione antigravitazionale firmata Long Hat House.



Dandara, in origine, fu una straordinaria e leggendaria eroina afro-brasiliana capace di spezzare le catene della schiavitù, vissuta nel diciassettesimo secolo, che ha dedicato la sua vita e prestato le sue abilità alla difesa di Palmares, Arca di Noè per tutti gli schiavi in fuga, chi arrivato dall'Africa, chi schiavizzato sulla sua stessa terra dai conquistatori europei. Oggi la sua memoria rivive attraverso le linee di codice scritte da due ragazzi brasiliani sotto il nome di Long Hat House, Joao Brant e Lucas Mattos, che con il loro primo progetto reinterpretano il sacro genere metroidvania con perizia artigianale nel design e idee fulminanti nel gameplay, sottraendo la libertà di movimento per esaltare il salto antigravitazionale, in un'avventura estremamente anticonvenzionale nelle meccaniche, caleidoscopica nell'ambientazione e psichedelica nella trama.



Versione testata: Nintendo Switch

Jumpvania



Dandara è un fulmineo moto a luogo dove alla nostra eroina non è permesso di camminare, ma solo di balzare istantaneamente da una superficie ricoperta di sale all'altra verso infinite direzioni, in un ping-pong perpetuo dove pareti, soffitti e pavimenti continueranno ad alternarsi come nel gioco delle tre carte, roteando talvolta la propria prospettiva di 360°, soprattutto durante le boss fight. Presto al giocatore non sarà dato un attimo di respiro, con il gioco che alternerà esplorazione e bullet hell in modo schizofrenico ed esaltante, riscoprendo un sistema di controllo basato su pochissime azioni, salto, direzione dello stesso e sparo, frecce di energia scoccate dalla mano della sovrannaturale Dandara, che come una dea si muoverà imprevedibile ai nostri ordini per respingere la corruzione che vuole fare suo il Salt. È un titolo che ricorda tantissimo, per facilità di controllo ed estetica, l'era Game Boy Advance e in particolare il mai troppo lodato Metroid Fusion.

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6 febbraio 2018 alle 15:20

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