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Devil May Cry HD Collection - recensione

A distanza di 6 anni dalla release su PS3 e Xbox 360, Capcom ha deciso di riproporre la Devil May Cry HD Collection, edizione rimasterizzata dei primi tre capitoli per PS2 della saga, anche su console current-gen e PC. Se nel 2012 la potenza hardware della generazione di console successiva alla PS2 non aveva consentito miracolosi miglioramenti grafici, dalle versioni rimasterizzate per le console attuali (mid-gen comprese) di tre titoli usciti nei primi anni 2000, era lecito attendersi qualcosa in più. Ma le aspettative saranno state soddisfatte?



La serie di Devil May Cry non ha certo bisogno di presentazioni. Il primo capitolo in particolare ha ridefinito gli standard del genere action moderno che perdura fin oggi in piena salute, e che ha dato vita a serie improntate su questo schema come God of War, Bayonetta e tanti altri. In questa sede non andremo a recensire nuovamente i titoli in sé, trattati e ritrattati più volte, quanto piuttosto a valutare il lavoro svolto da Capcom in questa nuova release.



In pochi sanno che Devil May Cry era nato inizialmente come concept di un nuovo titolo della serie Resident Evil, che in quegli anni stava tentando già di diventare più action e meno survival. Poi però venne fuori che il gameplay era troppo differente e si decise di creare una nuova IP che avrebbe in seguito dato vita a una longeva saga. Il protagonista è Dante, che inizia la sua spedizione punitiva con lo scopo di sterminare tutta la stirpe demoniaca responsabile dell'omicidio della madre. Location, personaggi e lore dell'intera serie sono ispirati alla Divina Commedia, ma non più di tanto: gli elementi narrativi infatti fanno solo da semplice contorno a lunghe ed avvincenti sessioni di affettamento di mostri.

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13 marzo 2018 alle 09:10