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Daniel Vávra: "non c'è propaganda in Kingdom Come: Deliverance"

Kingdom Come: Deliverance ha vissuto al lancio un discreto successo, anche se ben presto il gioco è stato al centro di alcune polemiche relative all'assenza di personaggi di colore e alla poca importanza data alle donne nell'arco della trama principale.



I fan adirati non hanno voluto sentire ragioni, neanche dopo le calme spiegazioni del team di sviluppo che ha fatto presente a più riprese che Kingdom Come si ambientasse nella boemia del 1400, quando la presenza di stranieri non era all'ordine del giorno e la società non permetteva alle donne di assumere rilevanza all'interno del tessuto socioculturale del paese.



Nonostante quindi rispondere a queste polemiche sia ormai come combattere metaforicamente contro i mulini a vento Daniel Vávra, director del gioco, ha voluto ancora una volta ribattere ad alcune critiche che lo accusavano di essere vicino al movimento GamerGate, da molti visto come un gruppo di odio e di misoginia contrapposto ai "Social Justice Warriors" e alle femministe in generale.

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20 aprile 2018 alle 18:00

 

Pur di allineare al pensiero mondialista qualsiasi cosa, la maggioranza delle ''menti elette'' vorrebbe stravolgere anche la storia. Ma quella per fortuna rimane com'è, almeno.

 

Se oggi non ficcano dentro anche nei videogiochi i neri e le donne si è accusati di razzismo e di sessismo...che tempi di merda stiamo vivendo.