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South Park: Scontri Di-Retti (Switch) - recensione

Iron Man, Captain America, Hulk, Spider-man, Vedova Nera, Black Panther, Dr. Strange... e questi li chiamate eroi? I veri "super" sono ben altri. Si chiamano Procione, New Kid, Mysterion e Toolshed. Non li avete visti al cinema e nemmeno nei fumetti. Non vivono nella Stark Tower o in un quartier generale nascosto chissà in quale deserto, ma in una tipica cittadina americana chiamata South Park.



Ci siamo tornati, stavolta con in mano la console ibrida che sta infrangendo tutti i record di velocità e popolarità, proprio come l'ultimo film degli Avengers. Scontri Di-Retti è da qualche giorno disponibile su Nintendo Switch e ha le potenzialità per essere la migliore versione di tutte. Forse non dal punto di vista tecnico, ma sicuramente da quello "logistico".



Seguito ufficiale del brillante "Il Bastone della Verità" uscito nel 2014, South Park: Scontri Di-Retti non solo è un caso più unico che raro di titolo tradotto in italiano in maniera egregia, ma anche un RPG di insospettabile profondità. La dove il precedente capitolo aveva puntato sul fantasy, con Cartman e soci impegnati in una sorta di campagna D&D dai toni a dir poco grotteschi, questo sequel rivolge lo sguardo al sempre più popolare genere fumettistico, che domina le classifiche di gradimento televisive e cinematografiche.

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4 maggio 2018 alle 11:40

 

Non li vale i soldi purtroppo, la cosa che me lo ha fatto preordinare su pc era l'aggiunta del capitolo del 2014 con tutti i suoi dlc. Se fosse stato compreso pure con "il bastone della verità" l'avrei ripreso, ma non mi sembra un granché da riprendere