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Hellblade è riuscito a rappresentare bene la malattia mentale, ma i giochi devono essere più comprensibili - editor

In generale, i videogiochi non sono sicuramente degli strumenti molto efficaci per descrivere la malattia mentale. Ad essere onesti, i giochi sono decisamente pessimi nell'affrontare moltissimi argomenti ma, tra tutti, quello della malattia mentale ha stranamente la prevalenza sugli altri: misuratori di salute mentale, villain psicopatici, dozzine di giochi ambientati in manicomi. Questo probabilmente è il motivo per cui così tante persone non vedevano l'ora di elogiare Hellblade: Senua's Sacrifice per la sua significativa rappresentazione di un argomento così delicato.



E questo non vale solo per critica e fan. Gli sviluppatori stessi considerano Hellblade un risultato memorabile nella lotta al pregiudizio che circonda la salute mentale, pubblicizzandolo soprattutto per il suo argomento centrale. Sembrava inevitabile perciò che le persone avrebbero premiato lo sforzo compiuto: cosa che di fatto è accaduta davvero. Il premio BAFTA ha creato una categoria apposita completamente nuova, il "Game Beyond Entertainment", un nome che puzza di presunzione.



Calma. È vero che trovarsi di fronte ad un argomento delicato come questo, trattato con una tale cura, è confortante, ma tutti sono corsi troppo in fretta a congratularsi con il gioco per la sua correttezza e accuratezza e io non sono sicura che ci si sia presi il giusto tempo per analizzare cosa avesse effettivamente da dire il gioco sulla salute mentale. La rappresentazione della malattia mentale di Hellblade sembra genuina e certamente commovente. Si tratta di un gioco avvincente e, per coloro che soffrono di allucinazioni e depressione, anche di emancipazione, ma la battaglia di Senua attraverso l'ossessionante mondo fantasy di ambientazione norrena non è di facile intuizione per riuscire davvero a comprendere chi vive questi problemi.

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1 settembre 2018 alle 12:40

Non piace a 4 persone

 

ma anche no. I giochi dovrebbero essere più introspettivi, per spingere i bimbimerda e i giocatori medi a mettere in funzione la materia grigia in testa chiamata cervello.

 

Premetto che non l'ho ancora finito perché mi sono flippato con warframe, ma per quanto riguarda hellblade, mi ha davvero stupito come sono riusciti a rappresentare un argomento così delicato, in un modo cos profondo, interessante e particolare