Battlefield V - prova
Electronic Arts non naviga sicuramente nelle acque più calde e tranquille del mercato videoludico: dopo una gestione quantomeno discutibile della serie Star Wars: Battlefront e fin dalle prime sortite comunicative dedicate al nuovo capitolo di Battlefield, ha dovuto confrontarsi costantemente con le ire della community.
Una community che, a questo punto, sembra criticare a prescindere qualsiasi progetto del colosso statunitense, sorvolando sull'effettiva qualità dei contenuti; la polemica attorno a Battlefield V è infatti scaturita proprio nel momento dell'annuncio, avvenuto attraverso un trailer dal quale, a detta di alcuni membri della community, traspariva un certo grado di inaccuratezza storica e una direzione artistica sopra le righe.
Se aggiungiamo al calderone il famoso intervento dell'ex chief design officer di EA Patrick Soderlund, che ha risposto agli attacchi con un sonoro: "Non vi piace? Non compratelo", otteniamo un quadro nel quale la software house sembra stia allontanandosi dai favori dei giocatori. C'è da dire che DICE, storico sviluppatore della serie, pare protetto da una sorta di scudo mediatico, visto che ogni possibile mancanza viene imputata a decisioni della casa madre, e non sue. Ad ogni modo, dopo aver provato a lungo la versione beta di Battlefield V, ci è sorto un dubbio: il rinvio dell'imminente shooter, ora previsto per novembre, potrebbe nascondere qualcosa in più rispetto alla semplice preoccupazione per i competitor.
