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Rage 2 - recensione

Attraverso la testimonianza di Jason Vandenberghe, direttore creativo di For Honor, un recente documentario disponibile sulla piattaforma Netflix ha toccato in alcuni frangenti il tema dell'effettiva pericolosità dello sviluppo di nuove IP, in un mercato in cui l'85% dei videogiochi di maggior successo è composto, di fatto, da seguiti. Questo tipo di operazioni commerciali sono così apprezzate dai publisher poiché finiscono inevitabilmente col suscitare risposte molto positive dall'utenza, che ad anni di distanza reagisce con forte entusiasmo all'eventualità di poter tornare a mettere le mani su una serie ormai quasi dimenticata.



Esempi concreti di questa dinamica sono Rage 2, in uscita il 14 maggio su PC, PS4 e Xbox One, e Borderlands 3, due franchise che condividono nella quasi totalità la loro ambientazione e che torneranno sul mercato nel 2019, a pochi mesi di distanza. Se Borderlands ha alle spalle due titoli che hanno saputo ritagliarsi un posto nel cuore dei giocatori, Rage 2 si presenta all'appuntamento con una buona dose di aspettative che trovano fondamento nell'ottima qualità del primo capitolo, ma soprattutto nei nomi coinvolti nello sviluppo di questo seguito.



Il gioco è frutto della stretta collaborazione tra id Software, autore del primo Rage del 2011, e Avalanche Studios, che negli anni si è fatta un nome principalmente grazie alla serie Just Cause e a Mad Max, trasposizione videoludica delle celebri pellicole di George Miller. Le due realtà hanno riversato in Rage 2 tutto il loro know-how e quello che ci siamo trovati sulla scrivania è un titolo che attinge a piene mani dalle opere più apprezzate dei due studi. Sulla carta Rage 2 si presenta con una formula pressoché invariata rispetto al primo capitolo, cioè quella di uno sparatutto supportato da un ampio open world post-apocalittico. Eppure sono pochi i punti di contatto con Rage mentre molteplici aspetti sono stati rivoluzionati, primo fra tutti un gunplay che cambia pelle per abbracciare la sanguinaria frenesia già vista nel reboot di DOOM.



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13 maggio 2019 alle 14:10