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E3 2019: Wolfenstein Youngblood - prova

Ah, i mitici anni '80. Le luci al neon, i capelli cotonati, la musica rock e le svastiche tra le strade di Parigi. Forse non ve li ricorderete esattamente così, perché fortunatamente vi trovate a vivere nell'attuale universo e non in quello alternativo costruito da MachineGames per la serie di videogiochi Wolfenstein, nel quale i nazisti hanno trionfato durante la seconda guerra mondiale stringendo il mondo tra le strette grinfie del loro dominio.



La decade magica che si è aperta il 1° gennaio del 1980 ha scolpito un immaginario incredibilmente nitido da cui oggi il cinema e le serie tv traggono a piene mani, e se vi foste mai chiesti come quegli anni sarebbero stati influenzati da una vittoria nazista, Wolfenstein: Youngblood ha esattamente la risposta che state cercando. Il titolo è uno spin-off della saga principale che abbandona momentaneamente lo storico protagonista B.J. Blazkowicz per metterci nei panni delle sue due figlie gemelle, Jess e Soph, due personaggi che fin da subito spiccano per la loro ottima caratterizzazione.



Le due sorelle si imbarcano in una missione di salvataggio nel cuore dell'Europa, ancora assoggettata al giogo nazista, nel tentativo di recuperare Blazkowicz che è disperso in azione. Avendo sperimentato in passato il talento di MachineGames nel campo della scrittura, l'incipit di trama è uno di quelli che non può lasciare indifferenti e forse proprio per questo non vedevamo l'ora di provare il gioco, in un evento dedicato che si è tenuto a Londra e che ci ha permesso di scoprire tutti gli elementi inediti che Youngblood offrirà ai fan.



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11 giugno 2019 alle 16:10

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