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Il retroscena: Sony rifiutò la componente multiplayer di Days Gone proposta dagli sviluppatori di World War Z

Qualche tempo fa, forse ve lo ricorderete, era emerso, in un'intervista realizzata da Dean Takahashi di VentureBeat, come Matthew Karch, CEO di Saber Interactive, avesse proposto una modalità multiplayer per Days Gone a Sony dopo aver visto in azione il gioco. Karch provò a far leva sul fatto che in quel momento stesse sviluppando proprio un gioco multiplayer con zombi (World War Z) per convincere i dirigenti del colosso giapponese, ma non ci fu nulla da fare. Days Gone sarebbe dovuto essere un'esperienza per giocatore singolo, per fortuna o no, a seconda dei punti di vista.



Karch ha confessato di non avere preso bene non tanto il rifiuto, quanto il fatto che Sony stesse finanziando un titolo simile a quello cui stava lavorando il suo studio. Con il senno di poi i due giochi sono usciti piuttosto distanti l'uno dall'altro, con World War Z che è pure piattaforma (dunque il problema si pone, al massimo, solo sulle console Sony) e ha una natura strettamente multiplayer – proprio il contrario dell'apprezzato gioco Bend Studio. E il morale dei ragazzi di Saber Interactive è tornato a crescere.



Ma la domanda che ci facciamo oggi è: a fronte degli importanti aggiornamenti rilasciati in continuazione per Days Gone, è lecito aspettarsi addirittura l'aggiunta di una piccola sezione dedicata al multiplayer? Non dello spessore di quella di World War Z, ci mancherebbe. Per quella, forse, ci sarà spazio in Days Gone 2.

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29 giugno 2019 alle 12:20

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