Giochi del decennio: Fez e le porte della percezione - articolo
Con l'arrivo del 2020 abbiamo deciso di celebrare i 30 giochi che hanno lasciato il segno negli ultimi dieci anni. Potete trovare tutti gli articoli pubblicati nell'archivio dei Giochi del decennio, e leggere dell'idea da cui è nato il progetto nel nostro editoriale.
Fez è uno di quei giochi che sembrano trucchi magici. Potremmo definirlo "trucchetto" o espediente, senza essere irrispettosi, e un buon espediente può ravvivare qualsiasi gioco. Ma quando utilizziamo il termine "trucchetto" di solito facciamo riferimento a qualcosa di nuovo e riproducibile che riesce a dare un tocco di soddisfazione quando lo si incontra. Quello che fa Fez però è diverso. Il suo espediente è molto semplice, ma con profonde implicazioni: definisce tutto del gioco e cambia costantemente il nostro modo di pensare. Giocando, eseguiamo sempre quello stesso espediente, tuttavia ogni volta che lo facciamo sussultiamo interiormente, dal momento che riordina le nostre percezioni. È impossibile, ma reale. È magico.
E l'espediente è questo: Fez è un gioco platform bidimensionale ambientato in un mondo in cui esistono tre dimensioni, ma solo due possono essere percepite contemporaneamente. Questo fatto è così sconvolgente che gli abitanti di quel mondo l'hanno dimenticato o represso, ma viene rivelato al nostro eroe Gomez quando si mette un cappello rosso magico in testa.

Garth Brown
Un peccato che non ci sia stato il sequel.
IfIWereAMuffin
Uno dei miei giochi del decennio. Però dire che "in Fez non c'è il tentativo di sfidare se stessi con intricati enigmi" è una stronzata epocale