Persona 5 Royal e dialoghi omofobi – il problema siamo noi
Persona 5 Royal arriverà in occidente con dei dialoghi modificati perché considerati offensivi
Yu Namba, senior project manager di Persona 5 Royal, ha rilasciato un'intervista in cui parla del cambiamento di alcuni dialoghi per la versione occidentale del gioco. In particolare, Namba parla delle modifiche apportate ad una scena in cui due NPC omosessuali tentano di abbordare Ryuji con un atteggiamento predatorio. La scena in questione era stata già criticata al lancio della prima versione del gioco, e oggi il team di localizzazione di Persona 5 Royal ha deciso di correre ai ripari modificando i dialoghi.
Atlus ha quindi ascoltato i propri fan e ha quindi deciso di rimuovere i riferimenti denigratori criticati in passato. Ma è davvero una scelta sensata?
Namba, nell'intervista, parla delle varie difficoltà di adattare un gioco come Persona 5 Royal, così pieno di dialoghi e di riferimenti alla cultura giapponese. Come sempre, però, l'industria nipponica si dimostra fin troppo timorosa quando si tratta di esportare i propri titoli. C'è questo sentimento diffuso secondo cui in occidente ci sia una scarsa capacità di comprendere certe scelte in quanto troppo legate alla cultura di provenienza dei titoli.
La serie di Persona ha spesso trattato argomenti scomodi.
Persona 3 conteneva personaggi bisex, così come in Persona 4 ci sono personaggi transgender. Pure in Persona 5, al di là delle critiche per la scena già citata, ci sono dei personaggi LGBT come Lala Escargot, o come lo stesso Yusuke.
Quando si parla di videogiochi e discriminazione bisogna tenere a mente il contesto, sempre
Non è la prima volta

Già l'anno scorso Kotaku mosse delle critiche imbarazanti sulla OST di Persona 5
Ciò che personalmente apprezzo della serie è che queste categorizzazioni non vengono forzate, ma solo accennate.
Ciò che però trovo fuori luogo è quando la community esprime delle critiche che non prendono in considerazione il contesto in cui si svolge una determinata scena.
Prendiamo in esame Persona 5 e i dialoghi modificati. In un gioco da più di cento ore si è deciso di scagliarsi contro una scena che è palesemente una gag della durata di pochi secondi.
Capisco la preoccupazione di alcuni, ma in ambito LGBT penso sia più disturbante il fatto che ai giocatori non venga data la possibilità di intrattenere una relazione omoerotica con gli altri personaggi maschili. Includere questo tipo di scelta non sarebbe risultato affatto fuori luogo, tutt'altro.
Anche in questo caso però, bisogna guardare al contesto, almeno per capire il perché non abbiamo avuto questa possibilità di scelta.
Atlus è un'azienda omofoba? Non c'è nulla che lo faccia pensare davvero, e l'atteggiamento che ha mantenuto è più protezionistico che discriminatorio.
Odio dover essere io a fare questo tipo di discorsi, ma Atlus ha probabilmente deciso di escludere le relazioni omosessuali perché nel mercato giapponese avrebbero avuto un probabile impatto negativo.
Non che sia giusto, sia chiaro, ma bisogna tenere a mente una cosa fondamentale:
non è l'industria ad essere omofoba, ma il pubblico
