Super Mario Maker 2 dimostra che Mario è sempre meglio con una mappa - articolo
La versione giapponese di Super Mario World per il Super Famicom venne messa in vendita in una scatola gialla, lunga e infarcita di oggetti. C'era la cartuccia e un adattatore di plastica, ma soprattutto le istruzioni, piegate un numero imprecisato di volte su se stesse. Una volta aperte completamente mostravano al centro una mappa, splendida e dettagliatissima con isole, ponti, oceani, fiumi. L'intero mondo di Super Mario era nelle nostre mani e anche adesso mi commuovo al pensiero.
Giusto prima di questa release, Super Mario 3 aveva introdotto il concetto di mappa nei giochi di Mario, e ho sempre amato le piccole mappe a disposizione, con piante e animaletti che si muovevano in maniera buffa al ritmo della musica, e la scelta di strade diverse da intraprendere, e quella parte fenomenale in mezzo alle nuvole. Ma Super Mario 3 era un po' come un menu di degustazione di Mario, in cui avevamo giusto un assaggio di tutti questi piatti e che ci lasciava col desiderio di porzioni più abbondanti. Super Mario World riuscì nell'intento di collegare tutte queste zone fra di loro per creare un mondo. La sua mappa era più reale e ricca di significato, perchè forniva ogni cosa che volevamo, ma con un contesto.
Dopo ore spese su Super Mario World la mappa diventava una modalità secondaria, alla ricerca di livelli segreti o di uscite multiple, cercando di scovare tutti i power-up nascosti o le varie scorciatoie. Ricordo di essermi bloccato su Cheese Bridge per un tempo indefinito, sembravano anni. Ero sicuro di essermi perso qualcosa per strada. Mi ricordo di essere tornato ad analizzare la mappa, per cercare di capire dove fossi nel mondo. Un'esperienza magica.

MastroN64
Bell'articolo
The Magician83
Nn sapevo che la versione jap avesse tutti sti gadget in più *_*