Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.

The Witcher 3 e i segreti di una formula open-world così curata

Il 19 maggio 2015, lo studio polacco CD Projekt RED ha pubblicato The Witcher 3: Wild Hunt, il capitolo finale della saga di The Witcher tratta dai libri di Andrzej Sapkowski. Con un enorme e vasto mondo, il gioco è risultato nettamente differente dallo stile dei due precedenti, ma la rischiosa mossa ha portato a un gioco che continua ad avere un grande successo anche dopo cinque anni.



Durante un'intervista, gli sviluppatori di CDPR hanno parlato di come The Witcher 3 si sia differenziato dagli altri giochi della serie e che cosa abbia portato quel cambiamento. "Il nostro quest director Mateusz Tomaszkiewicz, ha dichiarato che l'obiettivo principale di The Witcher 3 era quello di combinare la filosofia di progettazione dei precedenti giochi di The Witcher, ovvero di creare una storia complessa e matura che avesse scelte e conseguenze, il tutto con un open-world", ha dichiarato Philipp Weber. "C'era questa idea preconcetta secondo cui i giochi open world non possono raccontare storie interessanti o profonde. Quindi era qualcosa che abbiamo raccolto come una sfida".



Come quest designer, la sfida per il team di CDPR era progettare quest che funzionassero ancora se un giocatore avesse scelto di intraprendere un percorso diverso attraverso il mondo aperto. "Inizialmente, cambiare il nostro design per adattarlo ad un mondo aperto sembrava difficile, ma alla fine ha migliorato molto le ricerche", ha detto Weber. "Grazie all'open-world anche la strutture delle quest è diventata molto più aperta e abbiamo potuto offrire ai giocatori molte più opportunità di vivere le nostre storie nel modo in cui volevano".



Leggi altro...

Continua la lettura su www.eurogamer.it

21 maggio 2020 alle 16:11