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Come gira The Last of Us Parte 2 su PS4 e PS4 Pro? - articolo

Potremmo dire che sia diventata una traduzione del Digital Foundry, quella di esaminare da vicino ogni esclusiva first party che esce, soprattutto quando è firmata da uno studio di sviluppo famoso per offrire prodotti tecnicamente al top.



Continuiamo la tradizione, allora, con The last of Us Parte 2 di Naughty Dog, uno dei giochi più spettacolari della generazione corrente e un appropriato saluto a PlayStation 4 da parte di uno degli studi più talentuosi al servizio del colosso giapponese. Detto questo, le condizioni poste da Sony ci impongono di aspettare ancora qualche giorno prima di condividere la nostra disamina completa, mentre per ora dobbiamo limitarci ad analizzare solo le aree di gioco viste durante l'evento di presentazione. Per questo motivo preferiamo non fare una recensione tecnica in tutto e per tutto, perché sarebbe un disservizio nei confronti del gioco (ma non temete che anche quella arriverà su queste pagine), e allora cambiamo un po' il focus ed esaminiamo insieme quali differenze ci sono tra PS4 e PS4 Pro in termini di prestazioni.



Cominciamo con un flashback a giugno 2013, data di uscita di The Last of Us su PlayStation 3. Nella sua realizzazione di un'America post apocalittica, Naughty Dog ha dovuto affrontare una sfida titanica: non solo ha creato le ambientazioni più ricche che avesse mai fatto prima (ricche di fogliame e creature, non certo cose facili da realizzare), ma soprattutto doveva illuminarle per bene. La chiave del problema qui è la mancanza di fonti di luce dirette, visto che il grosso dell'illuminazione si basa sulla luce solare indiretta.



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17 giugno 2020 alle 12:40

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