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Crash Bandicoot 4 – Così è (se vi pare)

Non è strano di questi tempi, soprattutto con la libertà che è data da internet, dai vari blog e forum, il fenomeno che ha già dovuto fare i conti con molti prodotti della creatività sia cinematografica e videoludica; parliamo delle Petizioni Online.



Questa volta a farne i conti è la simpatica mascotte di casa Sony: Crash Bandicoot 4, annunciato qualche settimana fa con un divertente e incredibile trailer, è già sotto i riflettori non per via del gameplay o la sua trama, ma bensì per il suo aspetto! Sul famoso sito Change.org alcuni ragazzi non sarebbero troppo entusiasti del nuovo look di Crash e chiedono ai membri di Activision di tornare sui loro passi e che il mangiamele sia più somigliante alla versione Crash Bandicoot N. Sane Trilogy;



Nel momento dell'uscita di quest'articolo le firme favorevoli della petizione di Crash Bandicoot 4 al cambio look sono arrivate a quasi 1100 con un obbiettivo prefissato dal nostro connazionale promotore della petizione di 1500 firme.



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Sembra sia sempre più nella norma, quando un gruppo di creativi presenta una loro idea di progetto, cercare di navigare controcorrente e usando il potere legittimo della rete cercare di portare una propria visione dell'opera.



Vi ricorderete alcuni esempi recenti: Il film di Sonic, che effettivamente non era molto somigliante alla star di casa Sega ed è stato ridisegnato dopo una petizione; con il recente Little Devil Inside, Neostream ha dovuto fare i conti con accuse di razzismo e quindi ha dovuto modificare alcuni suoi personaggi nel gioco; anche Final Fantasy VII Remake, è stato oggetto di diatribe dato che a molti non sono piaciuti i cambiamenti fatti da Nomura & Co.




Cory Balrog (padre di God of War) si schierò dalla parte dei creatori del primo look cinematografico di Sonic, difendendo la libertà d'espressione e creativa degli artisti.



Non so dire come mi sento a creare cose in un mondo del genere. È sicuramente importante ascoltare l'utenza, ma ciò rende difficile provare qualcosa di davvero nuovo, soprattutto quando a una prima occhiata può sembrare un cambiamento troppo netto, che però può sorprendere una volta finito.

Un fenomeno che si sta verificando, molto più grave di chi si limita a creare petizioni o manifestare il disappunto sui social, è quello ha vissuto anche recentemente la componente artistica di The Last of Us Part II, con minacce veramente gravi e pesanti. La libertà d'espressione è sacra come lo è schierarsi pro o contro le decisioni di qualsiasi artista o creativo che realizza una sua versione del gioco. Ma fino a quando uno sviluppatore deve tenersi ai canoni del pubblico e non poter liberamente creare una sua versione del gioco?



Non ci resta che attendere il risultato finale.



L'articolo Crash Bandicoot 4 – Così è (se vi pare) proviene da GameSource.

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10 luglio 2020 alle 09:10

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