Namco Museum Archives Vol. 1 – Recensione
Namco (dal 2005 nella holding Bandai Namco, publisher del gioco che ci apprestiamo a recensire), grazie al glorioso passato, riesce a vantare tra le sue fila pezzi di storia come Pac-Man, Dig Dug, Galaga e Sky Kid. Perle videoludiche che lo stesso sviluppatore vuole riproporre, come da tradizione, sulle attuali console. Fin dal novembre del 1995 la software house è abituata a rilasciare una serie di raccolte dei propri classici. Questa, intitolata Namco Museum Archives Vol. 1, venduta al prezzo di 19,99 euro, si vuole proporre come la classica produzione pensata per una specifica utenza. Rispetto al passato Namco sarà riuscita nell'intercettare l'interesse dello zoccolo duro così come delle nuove generazioni? Scopritelo nella nostra recensione di Namco Museum Archives Vol. 1.
Arcade senza tempo
La collection è composta da ventidue classici suddivisi in due volumi con alcuni inediti per il nostro mercato occidentale. In questa recensione analizziamo il primo volume di questa raccolta. I primi undici classici presenti in Namco Museum Archives Vol. 1 sono: Galaxian (1984), Pac-Man (1984), Xevious (1984), Mappy (1984), Dig Dug (1985), The Tower of Druaga (1985), Sky Kid (1986), Dragon Buster (1987), Dragon Spirit: The New Legend (1989), Splatterhouse: Wanpaku Graffiti (1989) e Pac-Man Championship Edition (2007), in una versione speciale in stile NES.
L'elenco dell'intera collection vanta un insieme di produzioni storiche che ancora oggi, seppur trascorsi quasi quaranta anni dalla loro uscita, in alcuni casi, trovano ancora il loro spazio. Quello che può penalizzare la scelta di Namco nel proporre questa collection, lo troviamo nel prezzo. Per mettere mano all'intera collection sono richiesti circa quaranta euro e ci chiediamo come mai lo sviluppatore abbia optato per il proporre una raccolta antologica incompleta, suddivisa in due volumi, a un prezzo davvero spropositato. Sarebbe stato più logico proporre una raccolta completa allo stesso prezzo, permettendo così al giocatore di mettere mano a tutti i titoli più rappresentativi del celebre sviluppatore ed editore.

Le novità bastano?
Sicuramente il rapporto qualità/prezzo di Namco Museum Archives non è il suo punto forte; però, obiettivamente, dobbiamo analizzare la raccolta anche per il suo confezionamento. Il Volume 1, pur non offrendo particolari innovazioni, riesce a offrire un'esperienza di gioco più che discreta. Rispetto alle raccolte precedenti, Namco rivisita i menù di gioco rendendoli più semplici durante la navigazione, permettendo al giocatore di prendere visione di una breve anteprima del titolo e di selezionare alcune opzioni grafiche che rendono l'esperienza di gioco più scorrevole.
Le opzioni extra inserite all'interno di questa raccolta permettono al giocatore di utilizzare il salvataggio manuale, permettendo così la creazione di checkpoint ogni qualvolta lo desidera. Ci sarà la funzione rewind che permette di riavvolgere il gioco e, infine, c'è la possibilità di variare l'aspetto grafico, che porterà il giocatore a scegliere tra la modalità di visione 4:3 o 16:9 e applicare successivamente alcuni filtri grafici, come la possibilità di aggiungere un filo di antialiasing per rendere l'esperienza visiva più gradevole. Nonostante queste funzioni siano una feature immancabile in qualunque raccolta riproposta in tempi recenti, la funzione rewind all'interno dei Namco Museum Archives è quella peggio implementata. Se la possibilità di riavvolgere il gioco in altre raccolte permetteva al giocatore di tornare indietro a piacere, con la raccolta Namco Museum Archives la funzione rewind permetterà di riavvolgere il gioco solo di pochi secondi.


MastroN64
Peccato che ancora si ostinino a dividerle in volumi e venderle a prezzo pieno.
luigichievo
bella raccolta