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No Man's Sky ci ha messo 6 anni ma ha finalmente i suoi vermi delle sabbie - articolo

Forse è l'ultimo rimasuglio del burrascoso lancio di No Man's Sky; l'emblema di ciò che molti hanno visto come promesse non mantenute e il grande teaser pre-uscita che ha continuato a rimanere sfuggente nonostante quattro anni di instancabile supporto post-lancio. Ma ora, sei anni dopo il suo reveal iniziale del 2014, la simulazione di esplorazione spaziale di Hello Games ha finalmente i suoi Vermi delle sabbie.



Questi sono solo una delle tante, tantissime aggiunte nell'ultimo aggiornamento di No Man's Sky, un aggiornamento che gli sviluppatori chiamano Origins per ragioni che saranno maggiormente chiare più avanti. Nonostante il 2020 sia stato un anno insolitamente pieno per No Man's Sky per quanto concerne la frequenza degli aggiornamenti, Origins, che è disponibile su PC, PS4 e Xbox One, è un'altra impresa mastodontica, che per grandezza e ambizioni rivaleggia con i precedenti aggiornamenti di No Man's Sky, Next e Beyond.



Eppure per quanto quelle espansioni abbiano assunto un approccio per certi versi molto ampio proponendo contenuti in qualsiasi ambito dal multiplayer al supporto VR, Origins è insolitamente focalizzato sin dalla sua nascita. È anche verosimilmente l'aggiornamento che i fan della primissima promessa esplorativa del gioco attendevano maggiormente dato che introduce nel gioco vecchio quattro anni una massiccia iniezione di varietà.



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1 ottobre 2020 alle 11:01