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Naughty Dog e Ghost of Tsushima, vince il fair play!

In barba alle continue critiche espresse da molti gamers che hanno accompagnato per lungo tempo The Last of Us – Parte II, quasi in risposta karmica, il titolo è invece riuscito a conseguire il terzo GOTY consecutivo per un'esclusiva Sony. Successo meritato o meno, cosa preferire è una mera questione di gusto personale; i pareri, anche se negativi, sono sempre ben accetti se costruttivi e andrebbero evitate campagne di sabotaggio, come quella che ha coinvolto il progetto di Neil Druckmann, nel review bombing operato su Metacritic. Ciò che invece va riconosciuto oggettivamente, è la qualità che può contraddistinguere un videogioco da un altro, e ad essere fautori di questo e dare una lezione di fair play a tutti, allontanando così rumor di un presunto dualismo tra i due titoli, è stata proprio Naughty Dog.



Nel suo resoconto di fine anno sui videogiochi più apprezzati, infatti, spiccano ben tre voti per quello che, molti utenti contrari all'opera californiana, hanno considerato un rivale capace di accaparrarsi più premi possibili a discapito di TLOU II. Stiamo parlando, ovviamente, di Jin Sakai e del suo Ghost of Tsushima, che per gli sviluppatori nipponici è stato nominato, tra l'altro, miglior gioco del 2020. A colpire particolarmente il co-director di The Last of Us – Parte II, Kurt Margenau, sono state proprio l'immersività, la bellezza dei paesaggi e la fluidità del gameplay. “Una fantasia samurai realizzata“: sono esattamente le parole chiave con cui descrive il mondo creato dai ragazzi di Sucker Punch Productions.



Realizzati. Proprio come noi ci sentiamo nel completare opere del genere, augurandoci possano non mancare mai all'industria del gaming, e che anzi, spronino le software house a fare sempre meglio!

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4 gennaio 2021 alle 09:10

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