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Sea of Thieves - Reloaded

I primi mesi del 2018 coincidono con una fase di fermento per l'ecosistema Xbox, che si è appena aggiornato con l'arrivo sul mercato di One X e che assiste alla pubblicazione del primo videogioco di Rare dopo il suo ingresso negli Xbox Game Studios. In vista del terzo anniversario di Sea of Thieves, torniamo oggi a parlarvi di Sea of Thieves non nell'ambito di una nuova espansione, ma per ripercorrere passo dopo passo il lungo percorso che lo ha portato all'essere il grande videogioco che è oggi, al netto di un inizio non proprio idilliaco.



Sebbene il concept fosse infatti brillante, Sea of Thieves all'uscita fu vittima di aspre polemiche a causa di una evidente povertà di contenuti e una ripetitività intrinseca sulla quale si fondava l'intera infrastruttura ludica del gioco. Responsabilità evidenti dei piani alti della divisione Xbox, ansiosi di portare sul mercato un'IP originale per arricchire un'offerta di titoli first party non proprio eccezionale. Adesso, dopo tre anni passati tra onde, salve di cannone e battaglie con scheletri e mostri marini di ogni genere possiamo tranquillamente constatare quanto gli sviluppatori avessero bisogno di più tempo per poter dar sfogo alla propria creatività e donare al gioco un debutto all'altezza.



Chi sta leggendo queste righe e si è avvicinato al gioco solo di recente, faticherà a credere a quale fosse lo stato iniziale della build disponibile al day one. Nel marzo del 2018, l'unica attività da svolgere era il farming della reputazione delle tre gilde di Sea of Thieves, che permetteva di sbloccare alcuni semplici cosmetici per l'equipaggiamento del pirata e che però non prevedeva in alcun modo di ottenere delle personalizzazioni per la propria nave.



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7 marzo 2021 alle 11:20