Wytchwood – Recensione
Se siete appassionati di magia mettetevi comodi e iniziate a leggere la nostra recensione di Wytchwood. Il team di Whitethorn Digital ha infatti creato un'avventura emozionante e al contempo rilassante, in cui vestire i panni di una strega appassionata di pozioni.
Occhi di rospo e coda di serpente
Se pensiamo alle streghe, la prima descrizione che ci viene in mente è di un'anziana rugosa, dalla voce stridula e le dita nodose, seduta davanti a un calderone ribollente. Questo rispecchia solo in parte lo stile dell'eroina della storia, una strega di palude che si ritrova invischiata in un turbinio di eventi più grande di lei.
Risvegliata dal suo torpore da una capra parlante, la fattucchiera scopre di avere delle questioni in sospeso, di cui non vi riveliamo i dettagli, da risolvere nella maniera in cui solo una strega sa fare, con la magia. Dopo un breve preambolo la grintosa anziana recupera la sua bisaccia e parte per un'avventura esplorativa che la porta dalle foreste alle grotte sommerse. L'intero mondo di gioco, mostrato con una visuale isometrica, vanta un look fiabesco ed è popolato dai personaggi più strani.
Ogni individuo e ogni creatura con cui la nostra strega interagisce ha una sua storia da raccontare, missioni da assegnare e premi da consegnarci. Tutto questo mentre si cerca di utilizzare i propri poteri magici per dipanare un totale di dodici storie, legate a doppio filo con il contratto che lega la protagonista alla capra parlante.
Fuoco sotto la marmitta
L'intrigante trama di Wytchwood si concretizza in un gameplay rilassante, che anziché puntare su battaglie e azione si focalizza sulla creazione delle pozioni. La nostra fattucchiera è infatti esperta nell'amalgama d'ingredienti forniti dalla natura per creare magici intrugli in grado di generare i più disparati effetti.
Inizialmente gli strumenti a disposizione permettono di ottenere solo uno sparuto numero di oggetti e, di conseguenza, di creare una ridotta quantità di pozioni. Proseguendo nell'avventura si ottiene però l'accesso a pale, accette e molto altro ancora, accedendo di conseguenza a sempre più materiali.
La creazione avviene in maniera molto semplice e viene peraltro spiegata approfonditamente in un comodo tutorial iniziale. Accedendo alla bisaccia della strega è possibile consultare gli ingredienti raccolti, le pozioni creabili e gli oggetti richiesti per realizzarle. Questi ultimi vanno raccolti esplorando il vasto mondo di gioco, popolato sia da amichevoli esseri umani che da creature ostili.
Pozioni intelligenti
Per difendersi dalle minacce, la nostra strega non può sperare di affidarsi alle sue capacità combattive, che sono pressoché nulle. L'approccio da adottare è completamente diverso, e richiede di utilizzare la materia grigia piuttosto che la forza bruta. Usando uno speciale occhio interno è possibile infatti analizzare l'ambiente circostante, scoprendo quali materiali possono fornire specifici oggetti e soprattutto le debolezze dei nemici.
Diventa quindi fondamentale pianificare le proprie mosse, per evitare di correre in mezzo ai mostri facendosi malmenare. La punizione per un'eventuale sconfitta, indicata dall'esaurimento dei tradizionali cuori, è la rinascita dalla capanna iniziale. Il tutto non sarà indolore, in quanto essere sconfitti comporterà la perdita di ingredienti da recuperare eventualmente sul luogo della morte, in maniera simile a quanto avviene in alcuni soulslike.
Questi elementi non rendono però frenetico un gioco da affrontare in maniera distesa, ragionando sulle situazioni e cercando di capire come superare gli ostacoli in maniera furba. Si tratta di un approccio atipico decisamente apprezzabile, che differenzia Wytchwood da qualsiasi altro prodotto sul mercato. Una scelta coraggiosa da parte di Whitethorn Digital, che risulta però decisamente azzeccata.

Degno dei fratelli Grimm
La qualità dell'esperienza offerta da Wytchwood passa anche per il comparto tecnico, di qualità incredibilmente alta per un titolo indipendente. Come già accennato, la grafica vanta un look fiabesco, con personaggi e ambientazioni disegnate a mano che ricordano per stile quelli visti in Death's Door, Greak e altre opere simili.
Ogni zona ha delle specifiche peculiarità, oltre a un set unico di creature e di oggetti, che rendono davvero piacevole vagabondare in cerca magari di qualche segreto o di nuove aree esplorabili. Ogni scenario inoltre è incredibilmente vivo, animato da piccoli effetti e ricco di dettagli che riempiono gli occhi. A supportare il tutto troviamo una colonna sonora incredibilmente azzeccata, composta di tracce pacate e quasi oniriche abbinate a effetti sonori pertinenti anche se a volte leggermente invadenti.
Molto buona anche la longevità del titolo: per completare Wytchwood saranno infatti necessarie dalle otto alle dodici ore, durante le quali dedicarsi alla realizzazione di pozioni senza però mai venire alle mani. Proprio per questo, l'opera di Whitethorn Digital si rivela adatta a ogni tipologia di giocatore. Unica pecca, l'assenza di localizzazione in italiano: anche così, comunque, i dialoghi non risultano mai troppo complicati da interpretare.
Trofeisticamente parlando: coppe magiche
La lista trofei di Wytchwood nasconde al suo interno uno scintillante Platino. Per ottenerlo non sarà richiesta nessuna magia: tutto quello che dovrete fare sarà portare a termine la storia. Le quindici coppe infatti sono tutte immancabili e vi porteranno a ottenere la massima ricompensa in men che non si dica, senza alcuno sforzo.
L'articolo Wytchwood – Recensione proviene da PlayStationBit 5.0.

Rossana
Questo gioco mi ispira molto!
Han
Già listato per la steam deck
gruMo
Lo stile grafico è veramente stupendo! Mi intriga molto, sembra serva tanta strategia il che lo rende davvero interessante e per niente banale. Secondo me c'è da divertirsi.