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Silent Hill 2 – storia di un capolavoro senza tempo

Silent Hill 2 è un'opera rara, nel panorama videoludico e non solo, il frutto di una serie di situazioni, scelte, persone che hanno saputo creare nel momento giusto e con i mezzi giusti un'opera che ha ridefinito l'intero genere horror, un titolo che oggi a quasi 23 anni dal suo primo rilascio non smette di attirare giocatori e appassionati di tutto il mondo che ancora lo giocano, ne parlano e lo “vivono” come se fosse uscito ieri. Non è un caso che la stessa Konami abbia deciso di ripartire proprio da questo titolo per rilanciare l'intero brand di Silent Hill, affidando a Bloober Team il remake di (si spera) prossima uscita. Un lavoro difficile ma che potrà contare sul supporto attivo di due figure chiave dell'originale Team Silent che lavorò al gioco originale, ovvero Akira Yamaoka e Masahiro Ito.



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Dicevamo che non è un caso che il rilancio della saga parta proprio da qui, poiché è si innegabile l'importanza del primo Silent Hill come opera, il cui successo nel 1999 ha peraltro salvato lo stesso Team Silent dall'essere definitivamente chiuso da Konami, ma è altresì vero che Silent Hill 2 rappresenta per la quasi totalità degli appassionati e degli addetti ai lavori il punto più alto mai toccato dalla serie e non solo, essendo poi anche un titolo “autoconclusivo” non strettamente legato col suo predecessore e privo anche di sequel diretti, è a tutti gli effetti un'opera completa e fruibile nella sua totalità senza compromessi, pur contenendo diversi rimandi alla mitologia del mondo di gioco ovviamente.



In questa sede proveremo a raccontarvi la storia di come è nata, si è sviluppata ed evoluta nel corso del tempo questa incredibile perla rara nel mondo dei videogiochi, addentrandoci anche nei meandri del racconto in sé, quindi avvisiamo sin da subito che saranno presenti SPOILER su trama, personaggi e segreti di Silent Hill 2, quindi proseguite la lettura a vostro rischio e pericolo qualora non aveste ancora mai giocato al gioco e aveste intenzione di recuperarlo. Ah, e non dimenticatevi di seguirci su NerdPool per altri approfondimenti, notizie e recensioni!



La genesi di un cult



La creazione di Silent Hill 2 è stata frutto del grande ed inaspettato successo del primo Silent Hill, uscito nel 1999 sulla prima PlayStation ad opera del Team Silent, studio interno a Konami prossimo alla chiusura. Ebbene si, Konami aveva deciso che il team sarebbe stato smantellato e i suoi membri ricollocati in altri studi della azienda oppure licenziati. La software house assegnò al team un ultimo titolo da sviluppare, un horror per cavalcare l'onda del successo che in quegli anni stava ottenendo Capcom con Resident Evil del '96 e soprattutto Resident Evil 2 del '98. Il team, capitanato all'epoca da Keiichiro Toyama, mise tutto sé stesso per la realizzazione di un gioco che fosse si horror come richiesto, ma che rispecchiasse lo stato d'animo del team in quel momento di frustrazione, depressione ed incertezza per il futuro.



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Il risultato fu un titolo straordinario per la sua generazione, un horror che puntava molto di più sulla tensione psicologica che sul terrore puro, un'opera iconica che rese persino quello che era di fatto un punto debole della produzione, ovvero la nebbia onnipresente atta a nascondere i limiti tecnici della PS1 in quanto a distanza possibile di visuale in un contesto totalmente 3D, un elemento iconico ed irrinunciabile anche nei capitoli successivi.



Il titolo fu accolto in maniera estremamente positiva da pubblico e critica, e divenne un vero best-seller nel '99, tanto da far cambiare completamente idea a Konami, che invece di chiudere il Team Silent lo fece diventare uno dei punti di riferimento della compagnia, aumentando le dimensioni dello studio assumendo molto personale, in modo da poter lavorare immediatamente al prossimo gioco, che doveva inevitabilmente essere Silent Hill 2. Fu così che il team, che nel frattempo aveva perso Toyama che si era licenziato proprio nel 1999, poté contare su un organico decisamente superiore (si parla di circa 120 o 130 persone al lavoro su Silent Hill 2, numeri davvero molto elevati per uno studio giapponese all'alba del 2000) e su una libertà creativa totale, le migliori condizioni possibili per sfornare un videogioco.



Nel 2001 infatti arrivò il tanto atteso sequel di Silent Hill, uscito inizialmente in esclusiva sulla neonata PlayStation 2 ed in seguito portato su altre piattaforme come la prima Xbox e il PC (parleremo poi della terribile remaster HD uscita in seguito). Il gioco si configurò come un titolo estremamente più rifinito rispetto al suo predecessore, sia sul profilo tecnico quanto su quello narrativo, stilistico e di gameplay puro, diventando ben presto oggetto di culto per tantissimi appassionati che ancora oggi non smettono di amare un'opera davvero importante nel panorama horror e non solo.



La lettera dal paradiso silenzioso



La storia di Silent Hill 2 è una storia di dolore, colpa, espiazione, ma soprattutto trauma. Il trauma del protagonista, James Sunderland, è ciò che catalizza tutta la vicenda nel bene e nel male, ma si riflette anche sui traumi degli altri personaggi, Angela Orosco, Eddie Dombrowski, la piccola Laura, ma anche la stessa Mary Shepherd, moglie del protagonista morta prima delle vicende narrate nel gioco. La morte stessa di Mary dà inizio a tutto, quando il nostro James riceve una lettera proprio da parte di sua moglie, morta di una non meglio precisata malattia 3 anni prima (dettaglio molto importante questo che il protagonista tiene a sottolineare immediatamente).



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Nella lettera Mary dice a James che nei suoi sogni tormentati continua a vedere la città di Silent Hill, luogo dove avevano trascorso alcuni dei migliori momenti della loro vita di coppia. Continua ricordandogli come lui le avesse promesso di riportarla lì un giorno, ma così non fece. Conclude quindi la missiva annunciando di essere lì ora, ad aspettarlo nel loro “posto speciale”. Ovviamente James sa che i morti non possono scrivere lettere, non crede in queste cose e sa che tutto questo è qualcosa di folle, ma spinto dal dolore e dal trauma per la perdita di Mary comunque si reca presso Silent Hill, e ad inizio gioco lo troviamo proprio in un bagno di servizio di un piccolo parcheggio appena fuori dalla città, dove è costretto a lasciare la propria auto poiché la strada è interrotta da alcune impalcature che chiudono la via principale. riuscendo per vie traverse a raggiungere la un tempo ridente cittadina scopre un mondo di strani e inquietanti orrori, che hanno tutti un solo ed unico scopo: fargli comprendere la sua colpa.



Si perché Mary era davvero malata, stava morendo, ma non è morta 3 anni prima a causa della malattia, bensì è morta quello stesso giorno per mano di James, soffocata con un cuscino mentre era nel suo letto. Il corpo di Mary si trova nel sedile posteriore dell'auto di James, in quel parcheggio ad inizio gioco. Il giocatore non può guardare nei sedili posteriori quando ispeziona la macchina per trovare la mappa della città che è su quelli anteriori, ma lo stesso Masahiro Ito, designer delle creature presenti nel gioco, l'ha confermato diversi anni dopo. La città, le creature e tutto ciò che accade durante la trama servono a James per arrivare a comprendere ciò che la sua mente ha cancellato come meccanismo di difesa, l'atrocità che ha commesso perché esasperato e schiacciato dalla situazione, sessualmente frustrato e desideroso di riavere la sua vita.



Nella mente di un carnefice



Silent Hill 2 rappresenta quindi la catarsi di un processo di accettazione e guarigione mentale, un percorso che la mente frammentata di James deve compiere per ricostruire la sua psiche, rendersi conto di quello che ha fatto e decidere come punirsi ed espiare le proprie colpe. Ogni elemento del gioco offre un preciso simbolismo legato alla situazione di James, ogni creatura ha un rimando ad uno stato d'animo provato dal protagonista, dal senso di prigionia ed impotenza alla frustrazione sessuale per non poter più avere rapporti con Mary, essendone comunque innamorato e fedele.



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Le creature più volte richiamano queste sensazioni, basti pensare alle Lying Figures, creature dalle forme che richiamano il corpo femminile ma senza volto e con le braccia fuse al torso, quasi a simulare una camicia di forza o una posizione a letto supina, le quali hanno movenze vagamente femminili e sinuose, seppur in maniera inquietante, e come attacco possono “vomitare” una sorta di veleno, questo probabilmente a simboleggiare il fatto che Mary spesso fosse di cattivo umore durante il decorso della malattia, e bloccata a letto fosse solita trattare male James.



Stessa cosa i Mannequin, altra tipologia di creature incontrate dal nostro protagonista, dei veri e propri pezzi di manichino legati insieme, precisamente due paia di gambe attaccati insieme all'altezza del busto a creare un'unica figura intera (le gambe superiori sono rivolte al contrario e senza piedi per simulare delle braccia). Forti sono i richiami alla sfera sessuale, considerando i manichini e quindi il corpo femminile come oggetto, la presenza delle sole gambe e della parte ove dovrebbero essere collocati gli organi genitali e quindi un continuo riferimento ai desideri repressi di James, che ritroviamo anche nelle infermiere, anch'esse senza un volto e dotate di scollatura innaturalmente procace e allusiva.



Abbiamo poi la nemesi stessa di James, il celeberrimo Pyramid Head, colui che rappresenta il vero e proprio simbolo della inconscia ricerca di una giusta punizione del nostro inconsapevole carnefice. Questa creatura, con il suo atipico elmo a forma di piramide, è la materializzazione del senso di colpa di James, e tormenta il nostro protagonista lungo tutto il suo percorso in città, abusando prima di un Mannequin negli appartamenti Wood Side, poi uccidendo più volte Maria (anch'essa una rappresentazione creata apposta per James, lei è uguale a Mary ma diversa nel modo di apparire e comportarsi, rappresenta come lui vorrebbe che fosse la sua Mary, più sexy, disinibita e spigliata), ed infine solo dopo la presa di coscienza di James su quanto accaduto è possibile arrestare la sua avanzata, uccidendo contemporaneamente due versioni di esso e liberandosi dall'oppressione.



La città che chiama i colpevoli



Silent Hill 2 offre una rappresentazione diversa della città rispetto al primo capitolo. Scompaiono quindi i riferimenti legati al culto di Samael e alla storia di Alessa Gillespie che ha generato i due mondi distorti presenti a Silent Hill. Questi mondi, il Mystworld e l'Otherworld, rimangono ma assumono una sorta di nuova forma, quella della città che richiama a sé persone colpevoli di atti molto gravi, al fine di espiarne le colpe. I fatti di Silent Hill 2, sebbene non sia mai stata confermata una data certa, viene stimato che avvengano all'incirca nel 1983 ovvero una decina di anni dopo gli avvenimenti del primo capitolo, che si collocano quindi agli inizi degli anni '70.



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Non solo James viene quindi “richiamato” dalla città per via della sua colpa, ma anche altri due personaggi subiscono lo stesso destino: Angela Orosco ed Eddie Dombrowski. La prima è una ragazza di 19 anni estremamente fragile tormentata da istinti suicidi, la quale è stata per anni vittima di abusi sessuali da parte di suo padre, ed è a Silent Hill proprio perché ha ucciso lei stessa il genitore. Ella si reca a Silent Hill con il pretesto di cercare sua madre, e dovrà affrontare, anche con l'aiuto di James, una disturbante rappresentazione di suo padre mentre cerca di aggredirla ancora una volta.



Eddie è invece un ragazzo, anzi un bambinone, un po' sovrappeso e per questo vittima di bullismo e scherno da parte dei suoi coetanei, e che come spesso accade in questi casi è cresciuto covando rancore e perdendo il senso del rispetto per la vita altrui. La sua colpa è quella di aver ucciso un cane per puro divertimento, e aggredito il padrone del cane stesso, un giocatore di football, ferendolo gravemente e mettendo fine alla sua carriera sportiva. Lui si reca a Silent Hill per sfuggire alle forze dell'ordine, non sapendo che in quel luogo affronterà più volte la rappresentazione di ciò che ha fatto, finendo per aggredire anche James ed essere infine ucciso da lui.



Angela ed Eddie, a dimostrazione del fatto che la città si modella e appare in modo diverso ad ognuno per rispecchiare le differenti motivazioni personali che li hanno portati lì, vedono le vicende in modo diverso da James. Angela vede e percepisce fuoco in ogni luogo, come se tutto fosse avvolto da un perenne incendio, mentre Eddie si trova sempre a che fare con creature che gli ricordano il padrone del cane che ha ucciso, alle quali riserva sempre la stessa fine, ovvero le uccide. Non è un caso che ogni incontro di James con il ragazzo si verifichi sempre nelle vicinanze di un cadavere col volto sfigurato, con Eddie che giura ogni volta di non essere stato lui e di averlo trovato già morto al suo arrivo.



Anche un'altra persona si ritrova a vagare per le strade e gli edifici della città, la piccola Laura, una bambina orfana di 8 anni che in un periodo di poco precedente gli eventi del gioco si trovava in ospedale ed era la compagna di stanza di Mary, con la quale aveva stretto un legame di amicizia molto profondo, tanto che la moglie di James aveva persino maturato il desiderio di adottare la piccola per darle una famiglia. Laura, essendo l'unica persona innocente, non vede nessun mostro o creatura inquietante, per lei è tutto sicuro e tranquillo, ed è in giro anch'ella alla ricerca di Mary non sapendo quale sia stato il suo triste destino.



La forza della catarsi



Laura ha un ruolo fondamentale nel percorso di James in Silent Hill 2. Grazie anche a lei il nostro protagonista riesce a rimettere insieme i pezzi della sua mente, a riconoscere e capire ciò che ha fatto, e che la lettera che ha ricevuto in realtà è solamente la parte di una vecchia lettera che sua moglie gli scrisse mentre era ricoverata proprio a Silent Hill qualche tempo prima. Il momento in cui riacquista la memoria che egli stesso aveva voluto nascondere nei recessi della sua mente è una catarsi imponente e feroce, il momento chiave e la svolta dell'intero gioco, accompagnata da una delle tracce musicali più d'impatto create dal grande Akira Yamaoka, responsabile delle musiche di quasi tutti i capitoli della saga.



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Il momento in cui al giocatore viene rivelata la verità (anche se intuibile da un ascolto della radio all'inizio del gioco, con la voce di Mary un po' disturbata da suoni statici ma abbastanza comprensibile, registrazione che era chiaramente esplicitata nel primo prototipo del gioco ma poi modificata per tenere i giocatori all'oscuro fino al momento fatidico) è un pugno nello stomaco che cambia tutto ciò che si sapeva o si pensava di aver imparato su James, e ci spinge a ripensare a tutto ciò che è accaduto, un cambio totale di prospettiva che nel mondo dei videogiochi dell'epoca ha rappresentato qualcosa di unico a livello artistico, mai ci si era spinti prima così a fondo su tematiche tanto adulte e complesse, su processi mentali tema di studio ancora oggi nelle aule di psicologia, una profondità che ancora oggi trova pochi eguali nel panorama videoludico e non solo.



La forza di quest'opera unica e ancora amatissima sta proprio in questo, una storia ed un comparto artistico che sfiorano l'eccellenza, realizzata da un team in stato di grazia che poté sperimentare ed esprimersi a fondo per dare vita ad un videogioco che ha trasceso il medium di appartenenza (nel 2022 è stato annunciato anche un nuovo film cinematografico che si ispirerà proprio alla storia di Silent Hill 2) e dopo ormai 22 anni ancora appassiona tantissime persone nel mondo, con una schiera di appassionati che continua ad aggiornare e migliorare la versione PC del titolo per renderlo fruibile ed attuale sui sistemi moderni, ed il rilancio stesso dell'intero brand videoludico che ripartirà proprio dal remake di questo gioco straordinario, la cui riuscita preoccupa ben più di un fan in quanto non tutti sono sicuri che Bloober Team saprà cogliere e rispettare l'essenza dell'opera originale, nonostante la collaborazione degli storici Yamaoka (che curerà nuovamente la colonna sonora) e Ito, da sempre fonte inesauribile di dettagli su lore e segreti del gioco avendo curato il design e l'origine delle creature. Citiamo solo per amore di completezza che Konami provò già in passato a riportare Silent Hill 2 (e 3) su sistemi più moderni (PS3 e Xbox 360) con una remaster HD dalla pessima qualità, in quanto proprio per il secondo capitolo non era disponibile il codice sorgente perduto da tempo e il piccolo team a cui venne affidato il progetto dovette ricostruire alcune parti del gioco, eseguendo un lavoro decisamente scadente (per non parlare della pessima idea di ridoppiare l'intero gioco, per fortuna lasciando presente anche il doppiaggio originale da poter selezionare all'avvio).



Ci auguriamo che il ritorno di un'opera così importante e amata non venga rovinato da una cattiva gestione, e che tutto ciò non finisca per mettere sotto una luce sbagliata anche l'opera originale di fronte alle nuove generazioni e a chi non ha potuto fruirne all'epoca, ma confidiamo che ciò non avvenga, l'opera originale in ogni caso continuerà a brillare oggi come allora, ma a suo tempo avremo sicuramente modo di parlarne. Nel frattempo ci auguriamo che questo approfondimento non vi abbia annoiato, e abbi aiutato qualcuno a (ri)scoprire una vera perla del nostro passato.



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7 novembre 2023 alle 15:30

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