Onimusha 2: Samurai's Destiny – Recensione
Capcom, si sa, è tra le aziende, probabilmente, più proficue ancora attive oggi. Con una profonda capacità di cogliere ogni attimo e pianificare al meglio le proprie azioni, sembra essere sempre al posto giusto al momento giusto. Ed è successo, ancora una volta, battendo il ferro caldo dell'annuncio di Onimusha: Way of the Sword, che la software house nipponica decidesse di riproporre un suo vecchio classico. Si parla, in questo caso, di Onimusha 2: Samurai's Destiny, il capitolo più controverso ma al contempo amato della saga. Questa remastered segue indubbiamente la strada del lavoro svolto sul primo capitolo, ripubblicato nel 2018, ma è sempre meglio procedere con ordine e raccontarvi concretamente del ritorno di Jubei Yagyu e della sua allegra combriccola!
Il destino di un samurai
E anche se Onimusha 2 è uscito originariamente ventitré anni fa, è sempre ben fare un piccolo ripasso di storia, per quello che è il titolo che meno si prende sul serio della saga. Protagonista assoluto di questo capitolo è il maestro di spada Jubei Yagyu, di ritorno al suo villaggio natale dopo aver appreso che Nobunaga Oda, cattivone dell'intera saga, l'ha raso al suolo.
Qui, Jubei apprenderà di appartenere all'antica stirpe Oni, l'unica che si è sempre opposta ai Genma, entità maligne che hanno come obiettivo quello di controllare il mondo e a cui Nobunaga si è affiliato per accrescere il suo potere. Con la vendetta in mente, il maestro samurai partirà per un viaggio lungo tutto il Giappone, pronto a fronteggiare lo spietato generale che avanza incontrastato con il suo esercito di demoni.
Durante l'avventura Jubei incontrerà degli alleati che lo accompagneranno, anche nelle parti giocate, fino al compimento del suo destino. Ora, per quanto abbiamo potuto semplificare e riassumere la trama di Onimusha 2, controller alla mano, vi ritroverete davanti al caos totale. La narrazione proseguirà velocissima e a tratti sconclusionata, con dialoghi spesso divertenti o fuori luogo ma che comunque renderanno prezioso il titolo. A modellare le fattezze di Jubei, il volto di Yusaku Matsuda, attore di hard boiled giapponesi che è stato di ispirazione anche per Tetsuo Hara nella creazione di Kenshiro (Ken il guerriero). Le sue espressioni, infatti, cozzano molte volte con quello che sta succedendo in gioco, ma sono sicuramente uno spasso per gli amanti del genere.
Inoltre, è estremamente consigliato giocare il titolo con il doppiaggio in giapponese, così da almeno cogliere al meglio la recitazione, che influisce molto su quello che succede a schermo.

Squadra vincente non si cambia
Dal punto di vista del gameplay, Onimusha 2 non è cambiato, anche perché già l'originale si giocava senza particolari problemi. La miglioria effettiva la si ha, però, sui comandi di movimento: in questa remastered ci abbandonano ufficialmente i comandi tank. Questo consentirà una libertà di azione maggiore insieme ad un controllo più elevato e preciso dei personaggi durante l'esplorazione e i combattimenti.
Onimusha 2 presenta una storia abbastanza lineare: il giocatore verrà chiamato ad esplorare il Giappone seguendo dei percorsi definiti, senza particolari possibilità di perdersi durante l'esplorazione. Ritorna anche la caratteristica principale di gioco e che ne aumenta il fattore rigiocabilità: la statistica dell'amicizia con gli altri personaggi di gioco. Tramite una funzione “regala” sarà possibile buildare l'amicizia tra i personaggi principali ma non senza uno scopo specifico; infatti, coccolando il team, il gioco si modificherà in alcune situazioni, portando anche a svolgimenti della trama differenti. Una caratteristica “hidden” che all'epoca passò anche abbastanza inosservata.
Come dicevamo poc'anzi, i combattimenti sono ancora oggi molto divertenti e godibili e si svilupperanno tramite armi corpo a corpo e a distanza. Resta invariata la funzione di contrattacco che permette di abbattere o quasi, con un colpo solo, i nemici parando o attaccando al momento giusto. Inoltre, nella remastered, è possibile cimentarsi anche alla difficoltà “Hell”, che porterà alla morte del giocatore se colpito anche solo una volta. Si apre, quindi, una sfida aggiuntiva per i giocatori più esperti e che puntano sempre al massimo.

Remastered made in Capcom
Della remastered di Onimusha 2 salta subito all'occhio il lavoro di svecchiamento delle texture da parte di Capcom. Il titolo, oggi, fa ancora un ottimo effetto allo sguardo, sembrando più moderno di quello che in realtà è. Restano indubbiamente buffe alcune delle espressioni facciali dei personaggi, ma sono comunque volute proprio come lo erano nell'originale. Proprio questo connubio buffo/estremamente serio ha reso indimenticabili alcuni dei momenti di gioco, come per esempio le apparizioni di Gogandantess, uno dei nemici acerrimi di Jubei.
In più, oltre allo svecchiamento grafico, l'abbandono dei comandi tank e la difficoltà aggiuntiva, Capcom ha ovviamente ampliato l'intero pacchetto Onimusha 2 con l'aggiunta di altri contenuti succulenti. A quelli citati prima troviamo anche: tutti i minigiochi, gli amati trofei e gli extra, ossia L'Uomo in Nero e Team Oni. Proprio su quest'ultimo, siamo certi che molti giocatori si soffermeranno abbastanza per il divertimento che offre dopo la campagna principale.
Insomma, dopo Onimusha: Warlords, Onimusha 2: Samurai's Destiny in versione remastered è sicuramente un titolo da recuperare e per preparasi al meglio per il nuovo capitolo annunciato. Non sarebbe male, se, Capcom decidesse anche di riproporre il fantastico Onimusha 3 con Jean Reno e Onimusha: Dawn of Dreams!

Il Platino di Onimusha 2
Eccoci alla sezione più amata dai nostri lettori. L'elenco dei trofei di Onimusha 2 non è particolarmente ostico per chi è un cacciatore di trofei navigato e fan di Capcom. Per l'agognata coppa, infatti, dovrete sicuramente prepararvi a run multiple, tra cui una a difficoltà “Hard” e “Ultimate”, e almeno una in cui non potenzierete nessun oggetto, la vita e il mana di Jubei. Il gioco poi vi chiederà anche di completare tutti i minigiochi, risolvere le scatole rompicapo e i classici trofei di miscellanea. Dopo circa quindici ore potrete sfoggiare una nuova coppa di Platino in bacheca. DING!
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