Brucialo e non pensarci
Dopo il riuscitissimo World of Goo, Tomorrow Corporation ci riprova, scendendo in campo con un secondo Puzzle game a dir poco particolare: Little Inferno. La nuova fatica del team di sviluppo, però, è riuscita solo a metà questa volta.
Parliamo subito del più grande problema di Little Inferno: il gameplay. Nonostante la durata del titolo in questione sia davvero irrisoria (4 ore circa), l'esperienza sarà comunqe un po' pesante a causa delle meccaniche alla base del titolo, tanto curiose quanto semplici. Anche troppo. Prendi gli oggetti, bruciali, prendi i soldi, compra nuovi oggetti, bruciali, guadagna, compra, brucia, guadagna ecc. FINE. Questo è il gameplay di Little Inferno, nel quale purtroppo non ho visto nemmeno metà della genialità di World of Goo. Altra mancanza abbastanza grave è la colonna sonora, quasi assente, che rende tutto il gioco eccessivamente vuoto. Detto in altre parole, si tratta di un'esperienza leggermente pesante e che può allontanare facilmente tante persone.
Ma io non sono una di loro.
Spaventato solo relativamente dalla mancanza di un gameplay di rilievo o di una colonna sonora degna di questo nome, mi sono fatto strada in questo breve viaggio. E devo dire che ne è valsa la pena. Little Inferno è praticamente tutta narrativa, c'è poco altro al di fuori di essa, ma se non altro è un aspetto davvero riuscito di questo titolo.
Il protagonista, infatti, è un bambino rimasto solo dentro casa sua. Il suo unico modo di passare il tempo: bruciare cose nel camino. Fuori, il mondo è chiuso in una morsa di freddo perenne e sta lentamente morendo. Il protagonista quindi non fa altro che rimanere al caldo offerto dal fuoco, gettando tra le fiamme ogni cosa che gli capita a tiro. In tutto questo, la trama avanza essenzialmente grazie alle lettere che ci arrivano da parte di altri personaggi, fino a sfociare in un finale a mio parere un po' deludente. Finale a parte, però, posso solo parlare bene della trama di Little Inferno. L'intero gioco è infatti una piccola metafora che si pone l'obiettivo di rappresentare il "perdere tempo". E a mio parere ci riesce benissimo, ma non aggiungo altro per lasciare a voi il compito di giocare e metabolizzare questa piccola metafora. Oltre che di perdere tempo, Little Inferno a mio avviso parla o dà spunti anche per altri argomenti (critica a una certa struttura di gioco presente più che altro su mobile, consumismo sfrenato, istinto insensato di distruzione ecc.) ma comunque nulla di essenziale, è più che altro una parentesi che ho trovato molto piacevole. Sì insomma giocatelo a meno che non siate in grado di resistere a 4 ore di gameplay scarno.