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FabryPxL

ha scritto una recensione su The Last Story

Cover The Last Story per Wii

Un'isola che sembra lontana dai mali del mondo,avvolta in un limbo di calma apparente.Un incrocio di destini e di speranze,di spinta verso la realizzazione di se stessi e di uno scopo capace di opporsi allo scorrere inesorabile del tempo e del destino che manovra le loro vite.
Un gruppo di mercenari alla ricerca della verità,una giovane ragazza dal sangue blu costretta a vivere di rimpianti segregata tra le mura della propria reggia,legata a doppio filo ad un fato avverso che pone le sue nobili radici e le regole già scritte in contrapposizione con la ricerca disperata della libertà e dell'amore che possano finalmente dare un senso alla sua vita.
The Last Story è un'esperienza importante,particolare,diversa.
Il canovaccio narrativo potrà anche non essere dei più originali ma è il modo in cui viene raccontato a donargli uno spessore unico,attraverso le emozioni e le sensazioni talvolta raccontate su schermo attraverso i dialoghi dei pg talvolta dal narratore di questa incredibile storia e le sfumature che si possono cogliere nei volti e nelle parole dei protagonisti vanno ben al di la del testo a schermo,riescono a scavare nel cuore del giocatore tanto da farli sembrare reali,vivi.
Ci sono altri elementi che andrò ad analizzare ma mi ha stupito su tutti proprio questa straordinaria attenzione nella caratterizzazione dei pg e nell'enfasi quasi sincopata di alcune situazioni dell'intreccio.
Ci troviamo di fronte ad un titolo in buona parte sperimentale,dal taglio quasi cinematografico che raccoglie molteplici e svariati elementi di gameplay da diversi illustri predecessori,collocandosi come un action/gdr con una vena strategica altamente frenetico nelle fasi più concitate,molto spesso frammentato da filmati in CG durante le fasi esplorative e ricco di elementi sui quali soffermarsi a riflettere,nonostante l'impressione generale a mio avviso sia quella di avere tra le mani un gioco non esattamente "compiuto" in ogni tassello che lo definisce,non sempre approfondito a dovere nelle meccaniche che a tratti sembrano in contrasto con l'essenza sognante e l'aura poetica che avvolgono questa memorabile avventura.
L'ultimo gioco per console diretto da Sakaguchi è un'opera curiosa,scaltra,ricca di phatos e sfaccettature,anche ambiziosa per certi versi perchè va a sperimentare un cocktail di ingredienti strappati di peso da diverse tipologie di gioco per creare un'amalgama dal sapore dolce/amaro,che riesce a regalare momenti di pura soddisfazione scontrandosi con una certa macchinosità nel gestire alcune fasi del gameplay.
Ma trattandosi di un titolo così peculiare e fuori dagli schemi rappresenta a mio avviso nella sua interezza un'esperienza che difficilmente potremo trovare altrove,una sorta di scoglio isolato in un mare di cristallo,una mosca bianca nel panorama del gaming.
Una storia così bella e struggente che non puo'(e non deve)essere l'ultima.