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Dei invincibili o comuni mortali?

Buongiorno a tutti. :)
Questa mattina, come ogni mattina d'altronde, da bravo nerd quale sono, ammiravo orgoglioso la mia modesta collezione di videogames e mi autocompiacevo per quanto accumulato negli ultimi anni... rotfl ma non è questo il punto... sisi
L'occhio mi è caduto sulla survival edition di Tomb Raider che, per la cronaca, è stato uno dei miei titoli preferiti della scorsa generazione videoludica e qui, arriviamo al punto...
Lo è stato in particolare, per la caratterizzazione del personaggio di Lara, passata da eroina invincibile senza macchia e senza paura, a ragazza fragile e vulnerabile. Un personaggio "umano" nel quale grazie a una buona dose di empatia, riuscì ad immedesimarmi, soffrendo quasi quanto lei per ciò che stesse passando.
Sono parecchi anni ormai che i miei protagonisti videoludici preferiti, non sono più i classici e stereotipati maci testosteronici che anche nelle situazioni più drammatiche, esordiscono con battutine sarcastiche per schernire gli avversari, bensì attori digitali dotati di quelle caratteristiche che li rendono umani, terreni.
Voi cosa ne pensate?
In quale videogioco avreste preferito un personaggio meno stereotipato e perchè?
In quali categorie videoludiche possono ancora funzionare eroi invincibili caratterizzati da tanti muscoli e poca umanità e perchè?
Buona conversazione e... cercate di non scannarvi, please!  sisi




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Sento spesso dire "i videogiochi di oggi sono peggiori di quelli di un tempo".
Per me è la classica frase fatta, perchè se devo essere sincero col passare del tempo ho assistito ad un evoluzione dei temi trattati conforme anche alla mia età ed alla mia maturità. Per dirla in un altro modo, il videogioco ha saputo offrirmi un livello di intrattenimento più maturo, e di questo ne sono contento.
Non saprei rispondere alla prima tua domanda, nel senso che non saprei dirti che tipo di personaggio avrei preferito in un tal videogioco, perchè tendo sempre a contestualizzare un titolo, e difficilmente mi faccio delle "varianti mentali".

Ti posso però dire che secondo me gli eroi stereotipati e tagliati con l'accetta, vista la generale maturità di alcuni generi, sono relegati a giochi "parodia".
Mi viene in mente Duke Nukem, che non ho giocato "Forever" perchè a me personalmente non ispirava, ma che riconosco essere un personaggio difficilmente appetibile ai tempi di oggi. In un epoca dove i nemici sono spesso terroristi (penso ai titoli di Tom Clancy) avere come nemici mostri e alieni diventa molto meno accettabile e quasi ridicolo, e diventa quindi quasi inevitabile che questi giochi debbano prendersi molto poco sul serio, per non scatenare risate involontarie.

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Mmmh discussione interessante, ma devo dire che ormai non noto più personaggi così stereotipati, anzi se devo dire la verità non esiste un vero e proprio stereotipo nei VG , in quanto ogni personaggio è in relazione al mondo che si trova ad affrontare, non so è difficile da spiegare , ma ogni protagonista ha le sue peculiarità... se proprio vogliamo parlare di stereotipi mi vengono in mente i protagonisti dei vari Final Fantasy, ad eccezione di alcuni. sisi

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Non so se sia pertinente citare la serie di "Saint Row". Non l'ho giocata a fondo, giusto provato il 3 da un amico, ma mi sembra che incarni un po' il concetto di "stereotipo portato all'eccesso e quindi ridicolo". A dire la verità è proprio questa demenzialità che mi ha allontanato dalla serie, non è quello che cerco da un videogame.
@Orphen_0

Orphen, tu parli di quello che nel cinema (o comunque in ogni forma di narrazione) viene definito "sospensione dell'incredulità", ovvero quel meccanismo ingannatore che usa il cervello per giusitificare l'irreale.
Se gioco a "Street Fighter" troverò plausibile delle gnocche che menano come camionisti, cosi come se gioco a "The Last of Us" non vorrò vedere Joel sollevare un camion a mani nude. Non so se rendo l'idea....

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Discussione interessante senza dubbio e, per certi versi, la penso similarmente a Flavio per quanto concerne determinati personaggi (come il Duca, per l'appunto) che sono sì stereotipati al massimo, ma che sono usciti in un'epoca in cui tali stereotipi erano accettati favorevolmente e, magari, nemmeno tanto inflazionati. Se uscisse oggi un gioco come Duke Nukem con un personaggio ed un nome diversi verrebbe criticato da tutto e tutti.
C'è da dire che oggi come oggi di personaggi stereotipati ve ne sono pochi a mio parere, anche perchè spesso e volentieri tali personaggi non sono migliori del videogioco che rappresentano (penso a Dead to Rights Retribution) e, quindi, si perdono fra i tanti venendo facilmente dimenticati. Ovviamente se parliamo di Saints Row, parliamo anche di una saga che è volontariamente una parodìa dei free roaming criminali, estremizzandone gli aspetti e non prendendosi troppo sul serio. Quindi è anche giusto il discorso per cui vi siano particolari categorie videoludiche in cui tali personaggi siano ancora accettabili, ed altre in cui non lo sono proprio. Ovvio che se parliamo di giochi intrisi di humour e parodici tali personaggi calzino a pennello, ma ormai persino negli FPS sono richiesti personaggi più umani ed emotivi. La sintesi perfetta dell'ammazzatuttti invincibile con un caratterizzazione più emozionale io l'ho trovata in James Grayson, protagonista di Resistance Retribution (ovviamente è solo un mio parere), che riusciva ad amalgamare le due cose non risultando mai troppo esagerato nè da un lato nè dall'altro.
 

Dei invincibili o comuni mortali?