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Su The Corner of Art History

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Maelstorm

ha pubblicato un'immagine nell'album Arte Moderna

L'Allegoria della Pittura o chiamata anche "Lo Studio dell'artista" è un opera del grande pittore olandese Jan Vermeer datata 1665 - 1666 e conservata al Kunsthistoriches Museum di Vienna.

E' stata anche esposta in diverse mostre tra cui quella sullo stesso artista alle Scuderie del Quirinale di Roma qualche anno fa, e che ho visto dal vivo sia a Roma che a Vienna a Capodanno scorso. Questa è una delle mie opere preferite in assoluto, una vera "antologia della Pittura" come il celeberrimo Las Meninas di Diego Velasquez già postato in questa pagina. Ma tornando all'opera ecco la sua descrizione.

L’artista che rappresenta se stesso al lavoro è un tema non insolito per la pittura del Seicento. In questo caso è Vermeer, il più virtuosistico pittore olandese del secolo, a mostrarci i retroscena del lavoro di un pittore come se fosse un regista cinematografico fotografato durante la pausa di un set .

Rispetto a Velazquez, che ha la geniale intuizione di capovolgere il punto di vista per mostrarci il pittore all’opera come lo vedeva chi vi posava davanti, in questo caso Vermeer pone l’eventuale spettatore, cioè noi che guardiamo il quadro, alle sue spalle. In questo caso, quindi, la scena non si discosta molto dai numerosi altri quadri realizzati da Vermeer, soprattutto quelli che raffigurano personaggi in un’attività di studio quali «L’astronomo» o «Il geografo».

Costante dei quadri d’interni di Vermeer, la scena si svolge in un angolo molto ristretto che fa vedere solo parzialmente la stanza luogo dell’azione. Questo spazio è immancabilmente illuminato da una finestra collocata sulla sinistra. In questa caso la finestra non si vede, nascosta da un pesante e colorato tendaggio. Questa tenda ha la funzione di segnare la divisione tra il nostro spazio e quello dell’atelier, e il fatto che sia scostata sulla sinistra, tenuta ferma da una sedia, dà la sensazione di essere ammessi a sbirciare qualcosa di segreto o di privato.

Il pittore è intento a fare un ritratto ad una fanciulla che ha in una mano una tromba e nell’altra un libro. Da questi attributi iconografici possiamo intendere che il pittore si apprestava a fare un ritratto di Clio, la musa della Storia. È questo un particolare interessante, in quanto Vermeer non usava fare immagini allegoriche, preso com’era dall’interesse ad una rappresentazione scientificamente realistica. Possiamo quindi intendere che in questo quadro non ha inteso rappresentare se stesso, ma un pittore in genere. Il quadro può essere quindi inteso come allegoria della pittura, anche se rimane a monte lo sguardo di Vermeer che nel suo realismo, ovviamente preciso, nel fare questo quadro è come se ci svelasse ciò che è dietro, secondo lui, la creazione dell’arte: l’ispirazione che parte sempre dalla realtà.

Sulla parete di fondo appare una carta geografica dei Paesi Bassi, minuziosamente descritta. Anche questo è un particolare che ritroviamo spesso nei quadri di Vermeer, il quale doveva avere una precisa passione per la rappresentazione geografica, sì che queste grandi tavole sicuramente arredavano la sua casa. È infatti praticamente certo che la maggior parte dei suoi quadri li realizzava tra le sue pareti domestiche, e ciò che vediamo comparire in questi quadri, tipo il pavimento a quadri bianchi e neri, il lampadario o gli altri oggetti di arredo, appartenevano alla casa in cui viveva.

Ciò che appare sorprendente in questo, come in tutti gli altri quadri di Vermeer, è la qualità eccezionale della luce. Ogni sfumatura di colore è attentamente studiata per creare la sensazione più esatta possibile della luce reale che entra nell’ambiente. In realtà lo spazio, essendo interno, è potenzialmente buio. La luce, quindi, tende a prendere in questo spazio una sua precisa fisionomia visiva. La luce «si vede». Non sta semplicemente a «far vedere» le cose, ma si «fa vedere» lei stessa. È proprio in questa straordinaria capacità di rendere visibile e quasi tattile la luce che si ritrova uno dei maggiori fascini della pittura di Vermeer, che ritroviamo in tutti gli altri quadri da lui realizzati.