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Hazelphoenix

ha scritto una recensione su Tomb Raider (1996)

Cover Tomb Raider (1996) per PSX

10 tondo tondo per il capostipite. Il gioco che ha dato inizio ad una nuova era videoludica. Il Capolavoro per eccellenza (con la C maiuscola).
Premetto che non è il mio Tomb Raider preferito ma, oggettivamente parlando, è sicuramente il capitolo di questa saga che meglio ne coglie l'essenza.
Nel lontano 1996, la talentuosissima e creativa Core Design è riuscita a donarci un titolo rivoluzionario ed ispirato, ricco di sfide, perfetto per testare le abilità del videogiocatore oltre ovviamente a far divertire. Il connubio perfetto.
Il level design, nella sua semplicità rispetto ai successori (dovuta alle limitazioni tecniche imposte dal periodo), riesce ad essere al contempo brillante e ricco di spunti interessanti. Le sfide non mancano, gli ambienti di gioco sono ricreati in maniera magistrale appositamente per lasciare al giocatore un senso di disorientamento tale che obblighi a far ragionare ed esplorare ogni pixel prima di giungere alla soluzione, aspetto alltamente amplificato in alcuni livelli (Palazzo di Mida o la Cisterna, per fare un esempio pratico). L'atmosfera è un altro punto forte del gioco, aiutata anche da una colonna sonora impeccabile, diventata poi iconica grazie alla maestria del compositore Nathan McCree. Il senso di solitudine ed isolamento rende l'esperienza di gioco ancora più immersiva.
Una pecca potrebbe (e dico potrebbe) considerarsi il sistema di controllo della protagonista, ma in questo caso tocca per forza tenere in considerazione che, per l'epoca, non si poteva aspirare a chissà cos'altro in termini di fluidità e manovrabilità, specialmente per un titolo che spingeva al limite le potenzialità delle console del tempo.
Tuttavia, per una saga concepita in un certo modo, anche un sistema di controllo molto legnoso e "precisino" si trasforma in un punto a favore. Il vero fulcro di ciò che era in principio Tomb Raider, infatti, era un vero e proprio sistema di gioco, che funzionava alla perfezione grazie ad un mix di elementi amalgamati fra di loro, e fra di essi è presente anche il tanto odiato sistema a griglia. Basti pensare che, togliendo quello e rendendo i controlli fluidi ed intuitivi, la difficoltà delle fasi platform ed esplorative sarebbe nettamente diminuita, cambiando totalmente la percezione dell'avventura (lo si può notare con i più recenti capitoli, ma qui ci sarebbe tanto altro da dire). DI conseguenza, azzarderei a dire che un certo tipo di controlli non sia un difetto, ma forse più un pregio.
Stessa cosa la direi per la grafica, anche se qui so benissimo che andrei a lottare contro i mulini a vento. I pixel ed i "cubettoni" hanno il loro fascino e, per ciò che doveva rappresentare Tomb Raider, una grafica basic, senza troppi particolari che mostrassero il percorso in maniera ovvia, si prestava molto bene.
(Tra l'altro, esattamente come per il resto, stiamo parlando di metà anni '90 ed i miracoli non si potevano compiere. Inoltre, essendo uno dei primi giochi in 3D, la sua bella figura la faceva.)
L'unico vero difetto di questo gioco è forse, purtroppo, quello di offrire FIN TROPPO ad un pubblico che, con il passare degli anni, ha dimostrato di non saper apprezzare la vera ARTE del creare un prodotto videoludico degno di questo aggettivo.
Quando viene dato in mano un tale capolavoro a ragazzetti che rispondono con "ma è troppo vecchio, che schifo di grafica" e corrono immediatamente ad osannare i più recenti capitoli come i capolavori del secolo, capisci che qualcosa è andato storto, o che quantomeno questa saga non è stata compresa a dovere.

10

Voto assegnato da Hazelphoenix
Media utenti: 9