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Leroux

ha scritto una recensione su BioShock Infinite

Cover BioShock Infinite per Xbox 360

Dire che attendevo questo titolo in modo quasi ossessivo, non è affatto un eufemismo, specie dopo tutti i posticipi che ha subito.
Erano tante le aspettative, cresciute rigogliose sul terreno fertile della lunga attesa, e incoraggiate dal visionario produttore e dalle sue enigmatiche promesse. Erede, ma non erede, del capolavoro Bioshock. Eppure...
Ci troviamo ancora una volta in un contesto visionario e fantascientifico, che ci accoglie col nostro nostalgico e amato faro in mezzo al mare, ma questa volta la meta sono i cieli, e non le profondità oceaniche. Che sta succedendo? Confusione, ci addentriamo in un mondo paradossale, Columbia, spinti solo da un minaccioso ultimatum. Non ci vuole molto per notare l'ostilità serpeggiante, fomentata da vari indizi che sembrano esserci stampati a chiare lettere... sulla mano destra. La faccenda ha del torbido, e sarà sempre meno chiara man mano che ci addentriamo nel gioco. E' chiaro solo che non siamo ben accetti in quel luogo, e chiunque è pronto a regalarci gioiosamente una mangiata di pallottole. Fanatici e creature meccaniche si scagliano contro di noi intralciandoci la strada e attentando alla nostra piuttosto fragile vita. Un aiutino? Ma certo! Ecco che ci vengono in soccorso i nuovi e potenti plas! Ehm... vigor, abilità versatili e insidiose che renderanno la vita dei nostri rivali drasticamente più corta, al patto di avere abbastanza sali. Quindi facciamoci strada tra i cadaveri di chiunque ci si para davanti, fino ad arrivare in soccorso della cara Elizabeth, ragazza a dir poco singolare, trattata come una cavia da laboratorio e alquanto stufa del suo stato di prigionia. Tutto sistemato allora. Nemmeno per idea, i guai iniziano ora! Tutta Columbia ci da la caccia, e la resistenza è quanto mai efferata. Per di più ci ritroviamo in mezzo ad un conflitto tra i fondatori e la vox populi, che però sembrano trovarsi abbastanza d'accordo quando si tratta di farci la festa. E fossero solo questi i problemi! Squarci temporali, realtà parallele e fisici enigmatici fanno sembrare gli invasati a capo delle due fazioni semplici prepotenti. Senza poi dimenticare che un volatile di metallo alto sui cinque metri è abbastanza contrariato per il fatto di aver liberato la povera Elizabeth. Insomma, un caos infernale di cui non starò a rivelarvi troppi dettagli.
Diciamo che di Bioshock si percepisce un certo sentore, ma è come una sensazione di deja vu che ci fa assottigliare lo sguardo per certi dettagli, non di più, il resto è abbastanza fresco e originale. Certamente l'ambientazione è uno dei punti forti di questo titolo, se vogliamo, speculare al primo capitolo della saga, riesce a catturarci con la sua vastità, ma allo stesso tempo a darci quella sensazione di angusto in alcune parti coperte degli scenari. Columbia è un vero capolavoro, da ogni anfratto al meraviglioso cielo terso che ci sovrasterà per la maggior parte del tempo. Di grande effetto una trama senza precedenti, in grado di gettare nella confusione più totale il giocatore fino al finale, che, per quanto mi riguarda, mi ha colpito come una badilata. E' raro trovare una nemesi così perfetta della banalità, qualcosa che sfugga talmente tanto alla normalità da dover lasciare parecchi minuti al giocatore per essere assimilata anche solo in parte. E allo stesso modo è impressionante l'efficacia dell'IA della giovane Elizabeth, che, quasi da subito, diventerà una risorsa insostituibile, di cui sentiremo gravemente la mancanza nei momenti di assenza, sia dal punto di vista tattico che da quello del semplice supporto.
Ma allora cosa c'è che non va? Cos'è questa sensazione di amaro? Perché non mi va di mettermi immediatamente a fare la partita numero 2?
Innanzitutto trovo che un finale così "spiazzante" e difficile da digerire non incoraggi il voler affrontare nuovamente tutto ciò che lo ha preceduto. Abbastanza deludente anche il fatto che ci siano poche varianti per la fine, che resta quasi sempre identica. Il gioco di per se, trama esclusa, è abbastanza lineare e non offre una particolare fantasia per gli scontri o le situazioni, che si ridurranno sempre a una guerriglia, una lunga camminata e un giro di skyline. Nel gioco non vengono proposte le numerose scelte che hanno sempre dato un tono più morale (o amorale, a seconda di come si giocava) all'infittirsi della trama delle glorie precedenti. Insomma è più o meno come vedere un film, che, seppur ottimo, porta sempre alla stessa conclusione. Ciliegina sulla torta, e qui ho davvero dovuto prendere un anti acido, nessuna modalità "Nuova Partita +", che ricordiamo è presente in tutti i vecchi capitoli, e quindi, viene reso vano ogni sforzo o investimento di potenziamento sul giocatore e il suo arsenale.
Morale della favola, non fatico a dire che questo gioco è un capolavoro di indubbia arte visiva, e non nego che da non poche soddisfazioni, anche se alcune volte il livello di difficoltà si dimostra fastidiosamente altalenante; tuttavia una volta consumata la curiosità per una delle trame più intricate e riuscite che io abbia memoria di ricordare, non rimane che uno sparatutto di qualità non eccelsa che solo vagamente ci riporta ai bei tempi che furono. Per cui con tristezza mi rendo conto che non giocherò questo titolo più di un altro paio di volte, solo al fine di sbloccare i vari obiettivi e, eventualmente, godermi qualche dlc. Magari si può sperare che con qualche aggiornamento aggiungano una modalità di "Nuova Partita +", almeno per divertirsi un po', ma poco ci spero.
In sintesi rimane un titolo di rara bellezza narrativa e concettuale, e mi auguro faranno quanti più approfondimenti possibili sul tema, anche in forma di libro, ma tolto questo non c'è quasi nient'altro di realmente apprezzabile.

Leroux

"[...]Elizabeth, donna dotata di poteri sovrannaturali"
Che Bioshock Infinite infranga il confine della fantascienza per addentrarsi nel fantasy, mi sembra un tradimento al titolo stesso della serie.

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