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Doom - analisi comparativa

C'è stato un tempo in cui un nuovo titolo di id Software poteva smuovere l'industria videoludica, ridefinendo interi generi, innalzando gli standard grafici e cambiando i giochi multiplayer per sempre. Dopo quei giorni ormai passati, è sembrato spesso che la id Software con cui siamo cresciuti fosse andata perduta. Poi, il 13 maggio, tutto è cambiato: Doom è stato lanciato e ha superato le aspettative. Dire che ne siamo rimasti piacevolmente sorpresi sarebbe un eufemismo. Per farla semplice, id Software è tornata in grande stile, e questa nuova interpretazione di Doom riporta lo studio ai piani alti.



Il lancio di Doom ha segnato anche il trionfante ritorno di id allo sviluppo di motori grafici all'avanguardia. Combinando le prestazioni di rilievo e il texturing virtuale dell'id Tech 5 con illuminazione e materiali avanzati, il nuovo id Tech 6 dà l'impressione di essere un atteso ritorno alla forma migliore. Risultati del genere, però, non si ottengono con facilità: mentre i vecchi motori id Tech sono stati progettati principalmente da John Carmack, che nel frattempo è passato a Oculus, id Tech 6 è il prodotto di un massiccio team dedicato di veterani di id e programmatori di primo piano dell'industry, tra cui alcuni membri di Crytek, riuniti sotto un unico stendardo.



I risultati sono esplosivi. Doom è uno shooter a 60fps su console con una grafica tra le più riuscite dell'intera generazione. Nel periodo delle voci su PlayStation Neo e delle richieste di nuovo hardware, il lancio di Doom e Uncharted 4 nello stesso mese dimostra quanto siano capaci le macchine che già abbiamo a disposizione. Dopotutto, non importa quanta potenza ci sia a disposizione: per ottenere delle buone prestazioni servono sempre design e programmazione intelligenti.

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23 maggio 2016 alle 10:40