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Zelda: Breath of the Wild - Le Prove Leggendarie - recensione

Vi serviva una scusa per tornare a Hyrule? Probabilmente no. Se avete passato decine e decine di ore in Breath of the Wild, è probabile che quel mondo vi sia rimasto addosso e che di tanto in tanto vi venga voglia di accendere Switch (o Wii U, hai visto mai) per farvi un giro: una cavalcata al tramonto, due semi Korogu o un po' di farming di materiali se ancora siete a caccia di qualche potenziamento per le tante armature del gioco.



Zelda: Breath of the Wild offre tantissimo a chi apprezza la libertà nel gameplay, e l'impressione è che nemmeno superando la terza cifra nel conto delle ore giocate si abbia scoperto davvero tutto quello che c'è nell'open world che nessuno s'aspettava da Nintendo. Serviva un DLC, allora? Ma certo, che domande, di nuovi contenuti c'è sempre bisogno, anche per uno Zelda e anche per un gioco così vasto. Occhio però che Le Prove Leggendarie non è che rimpingui particolarmente l'offerta e anzi sembra un lavoro di ripulitura dell'endgame, più che un ricco pacchetto aggiuntivo.



Le novità in questo primo pacchetto espansione, acquistabile solo all'interno del season pass da 19,99 euro, sono chiaramente pensate per chi ha già finito il gioco e sta cercando di riempire ancora un po' il suo inventario, così da prepararsi al meglio per l'arrivo della vera ciccia, il secondo DLC (La Ballata dei Campioni) disponibile il prossimo inverno.

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3 luglio 2017 alle 17:10