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David Cage: Detroit Become Human non è stato scritto per mandare un messaggio sociale

Verrebbe da dire “siamo alle solite”, ma anche fare velati riferimenti all'ironia comincia a non bastare più, in un 2017 in cui il videogioco dovrebbe ormai essere considerato una forma d'arte espressiva al pari di qualsiasi altro medium, senza paletti morali o sconclusionati obblighi di censura.



Ci riferiamo, ovviamente, alla polemica sollevata da Childline, un'associazione benefica con lo scopo di tutelare i minori, nei confronti di Detroit: Become Human. Il gioco, secondo l'ente, veicolerebbe un messaggio sbagliato nei confronti degli abusi familiari, con particolare riferimento alla scena in cui Todd ha un alterco verbale (e non solo) con la figlia Alice, sequenza di cui anche noi abbiamo parlato nell'anteprima di qualche settimana fa.



A tale questione ha indirettamente risposto il game director David Cage, il quale ha spiegato di non aver scritto Detroit: Become Human con lo scopo primario di mandare un messaggio sociale, ma innanzitutto per dar vita ad un'esperienza che fosse in grado di emozionare i giocatori e far provare loro qualcosa. “Questo è il mio obiettivo come autore. Poi sicuramente capiterà che nel nostro gioco alcune persone possano vedere qualcosa di diverso rispetto ad altre.”



Voi cosa ne pensate delle parole del fondatore e presidente di Quantic Dream?



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4 dicembre 2017 alle 20:10

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Ottimo.
Un gioco o film interattivo, come preferite, che come scopo ha quello di intrattenere e basta.
Dovrebbero pensarla un po' più persone in questo modo ahsisi