Shadow of the Tomb Raider - prova
Il Tomb Raider del 2013 non è stato solo in grado di rivitalizzare una serie che sembrava destinata all'oblio, ma ha anche restituito all'industria dei videogiochi una delle sue icone più amate. In un periodo in cui si parla molto del ruolo della donna in una società spesso troppo sessista, un personaggio come Lara Croft è un vero e proprio esempio positivo.
Il suo successo dimostra, infatti, di come sia possibile avere personaggi femminili di spessore, amati indiscriminatamente da uomini e donne anche nei videogiochi. Contemporaneamente, inoltre, l'intera industria ha la possibilità di mostrare come sia maturata in questi anni. Lara, infatti, si è trasformata da un'icona sexy armata di pistole e vestita con tutine attillate, in un personaggio più moderno, complesso e sfaccettato. Un cambiamento riuscito, tanto che anche al cinema si è passati dalle carnose labbra di Angelina Jolie ai vestiti sporchi e il viso graffiato di Alicia Vikander.
L'evoluzione di questa nuova Lara è anche al centro di Shadow of the Tomb Raider. Perché le ombre del titolo sono sicuramente quelle delle profezie Maya che si scateneranno all'inizio dell'avventura, ma evidenziano anche un ulteriore cambiamento della protagonista. Avventura dopo avventura (o meglio, disavventura dopo disavventura), Lara diventa sempre più oscura, dura e sotto certi punti di vista anche cattiva.
