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Black Ops 4: cosa distingue Blackout da PUBG e Fortnite? - articolo

Nonostante tutti vogliano gettarsi nella mischia dei Battle Royale, Call of Duty: Black Ops 4 è a tutti gli effetti il primo titolo tripla A ad arrivare sul mercato provando a sfidare direttamente i colossi PUBG e Fortnite, integrando nella propria offerta una modalità specifica chiamata Blackout. Sebbene a un occhio poco attento questa modalità possa sembrare una mera copia della produzione di Bluehole, al limite del plagio per via dell'ambientazione condivisa, con un'analisi più accurata iniziano a emergere le differenze che conferiscono un certo valore alla produzione firmata Treyarch.



Per approfondire a dovere Blackout, è opportuno dividere tutti gli elementi della creazione del team statunitense in due categorie: ciò che conserva le meccaniche base del genere, condivise anche con le produzioni rivali, e ciò che invece conferisce alla nuova arrivata una propria personalità, riuscendo a creare un'esperienza familiare ma sufficientemente diversa.



Partendo dalla prima categoria, le regole generali sono sempre le stesse: vince l'ultimo giocatore (o team) che rimane in vita. A inizio partita, ci troveremo tutti su un velivolo che sorvolerà la mappa di gioco in linea retta e potremo decidere a nostra discrezione quando buttarci giù. A intervalli predefiniti di tempo, l'area di gioco si restringerà, danneggiando i giocatori al di fuori di essa e costringendo i superstiti a combattere in un perimetro sempre più limitato. Insomma, quello che ormai possiamo definire l'abc del genere.

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21 ottobre 2018 alle 16:40