Ubisoft: per creare Assassin's Creed Odyssey non sono serviti turni lavorativi massacranti

Per realizzare una produzione del calibro di Red Dead Redemption 2, alcuni del team di sviluppo sembra abbiano dovuto lavorare per un totale di 100 ore a settimana nell'ultimo periodo, come emerge da un'intervista al co-fondatore di Rockstar Games Dan Houser, che cercando di argomentare meglio le sue dichiarazioni non ha potuto impedire lo sfociare della polemica fra molti utenti.

Come riporta Gamesindustry.biz, sembra invece che per ricreare i paesaggi dell'Antica Grecia Ubisoft non abbia avuto bisogno di ricorrere a orari di lavoro massacranti.

“Posso dirvi con sincerità che Assassin's Creed Odyssey non ha richiesto un massiccio periodo di crunch, come forse alcuni dei tripla A di cinque o dieci anni fa”, afferma Patrick Klaus di Ubisoft Quebec.

“Possiamo sempre fare sempre meglio, ma siamo riusciti abbastanza bene a portare a termine un gioco di grandissime dimensioni, assicurandoci che i nostri team non siano bruciati e disgustati dal lavoro. Noi, collettivamente, nel team di gestione, pensiamo che sia una falsa economia bruciare i nostri team in questo modo. Rischiamo di perderli, o rischiamo di svincolarli, e semplicemente non otterremmo il meglio da quei talenti se li forzassimo a lavorare per un quantitativo di ore pazze, abbiamo ancora molta strada da fare, ma mi sento bene pensando a quello che abbiamo raggiunto”.

La polemica che si è accesa su internet per le ore lavorative impiegate per finire Red Dead Redemption 2 ha portato sotto i riflettori un argomento diventato oggetto di questa intervista. E voi cosa ne pensate delle parole del portavoce di Ubisoft?