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Overwatch, una giocatrice professionista abbandona la competizione ufficiale a causa di dubbi sulla sua esistenza

La scena videoludica, che sia a livello competitivo o amatoriale, ha bisogno di molti passi avanti, per garantire la sua crescita fisica, mediatica e mentale, e la storia che stiamo per raccontare, purtroppo, manca di tutte e tre.



E' successo durante gli Overwatch Contenders dello scorso anno: il team Second Wind aveva annunciato l'acquisizione di un nuovo membro, una ragazza di nome Ellie, che era stata notata dal team per la sua bravura nei server nordamericani. Molto schiva e poco presente nei suoi profili social online, la giocatrice non aveva neanche mai fatto degli stream, così il pubblico e gli altri partecipanti avevano iniziato ad ipotizzare che la ragazza non esistesse.



Tra le cose peggiori, al profilo della giocatrice, sono arrivati i classici insulti, seguiti da minacce e vere e proprie molestie da parte di giocatori e non, tutto ciò ha spinto la povera Ellie a chiudere i suoi profili, abbandonare il team e la competizione.



Insomma è anche a causa di persone che hanno le facoltà cognitive di uno sgabello, che l'industria videoludica, ed anche gli eSports, non riescono ancora ad emergere appieno mostrando le proprie potenzialità.



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3 gennaio 2020 alle 09:10

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Notizia interessantissima ...

 

"Insomma è anche a causa di persone che hanno le facoltà cognitive di uno sgabello, che l'industria videoludica, ed anche gli eSports, non riescono ancora ad emergere appieno mostrando le proprie potenzialità."

Mi sa che l'autore dell'articolo si riferisce a gente come te. asd

 

Sono dell'idea che cosi come alcune cose sono regolate da leggi, anche l'accesso ad internet debba esserlo. A chi infrange il codice stradale viene ritirata la patente, a chi è demente su internet gli deve essere negato l'accesso. Non usciamocene con libertà ecc, perchè allora anche l'ubriaco ha il diritto di andare in giro in macchina secondo questo concetto, ed invece no, chi è un pericolo o un disturbo deve essere punito.

 

Più che negare l'accesso Io metterei in qualche modo delle multe più o meno salate. Vedi che dopo un po' a forza di sborsare soldi Come cambia il regime la gente e diventa furba di colpo

 

Ehm in realtà questa è una notizia vecchissima e oltretutto fake, la ''ragazza'' era in realtà un account smurf di un giocatore professionista, come confermato dalla stessa Blizzard. Ovviamente questo non giustifica gli atti di bullismo da parte della community.

 

Che gente stupida, paragonarli ad un sgabello è un insulto per quest'ultimo. Insomma poveri sgabelli In fondo non danno noia a nessuno... Poi boh ah capire dove siamo arrivati una persona se non fa stream e non frequenta molto i social viene esclusa ed insultata nonostante la sua bravura? Ma che stronzata stai diventando tutto quanto.