What Lies in the Universe – Recensione
What Lies in the Multiverse è l'opera di debutto della software house cilena Studio Voyager, in collaborazione con IguanaBee e pubblicata da Untold Tales. Il fatto di essere il titolo di debutto del team, non ha fatto si che ci trovassimo davanti ad un titolo scarno e poco incisivo, anzi. Certo, bisogna fare i conti con quelle che sono le possibilità economiche e tecniche di un qualsiasi team di sviluppo indipendente, ma i presupposti e le idee viste in questo titolo sembrano far sperare per il meglio. Se volete saperne di più sul gioco e sulle avventure del nostro protagonista, non vi resta che continuare a leggere la nostra recensione.
Alla scoperta del Multiverso tra più dimensioni
In What Lies in the Multiverse impersoniamo un ragazzo, di cui non avremo mai la possibilità di scoprire il nome, che decide di creare una simulazione di diverse dimensioni. Per riuscire nel suo intento, improvvisamente, si vede teletrasportato in un altro universo in cui incontrerà lo strampalato scienziato Everett. Anche lui, come il protagonista, ha come scopo quello di viaggiare tra dimensioni ed universi differenti, e quindi decide di affiancare il ragazzo nella sua missione. Nel saltare da un universo all'altro, i due creeranno scompiglio e ben presto verranno inseguiti da diversi personaggi intenti a fermarli. Ma entrambi sono molto determinati e proseguono nella loro avventura.
La storia si articola in otto capitoli, più il prologo e l'epilogo. Durante l'intera avventura, che non dovrebbe portarvi via più di otto o nove ore, la storia viene raccontata con un ritmo ben cadenzato, in grado di mischiare al meglio la parte comica e drammatica. Infatti, seppur il titolo vanti una indole per lo più cartoonesca e divertente, non mancheranno punti di trama in cui l'atmosfera si incupirà e diventerà più matura.

Un gameplay semplice ma efficace
What Lies in the Multiverse è un puzzle-adventure con elementi platform in 2D con grafica in pixel-art. Tutti elementi che potrebbero strappare un sorriso ai gamer più esperti, ma far storcere il naso a chi è un novizio. Ma, anche se fate parte della seconda categoria, vi garantiamo che ogni singolo aspetto è funzionale allo scopo del gioco.
Il gameplay è davvero molto semplice: le sezioni platform non sono molto complesse e i puzzle da risolvere sono per lo più di facile intuizione e risoluzione. Questo, però, non sentiamo di definirlo un difetto. Lo scopo del gioco non è quello di focalizzarsi sul gameplay. Esso, infatti, risulta essere solo il mezzo con il quale gli sviluppatori hanno deciso di raccontare una storia. È la trama ad essere il punto focale dell'intera avventura. Se siete in cerca di qualcosa di impegnativo e che metta a dura prova le vostre abilità, What Lies in the Multiverse non è il titolo adatto; ma se invece siete alla ricerca di un gioco più leggero (nel gameplay), potrebbe fare al caso vostro. Il gameplay, ad ogni modo, seppur essendo molto semplice ed intuitivo, quasi alla portata di tutti, riesce ad amalgamarsi alla perfezione con la trama.
A tal proposito, ci teniamo a puntualizzare che cambiare universo è di fondamentale importanza all'interno del gioco. Per poter proseguire, infatti, spesso ci verrà richiesto di cambiare repentinamente l'universo in cui ci troviamo, in modo tale da far apparire oggetti che altrimenti non sarebbero visibili e quindi utilizzabili. Fortunatamente, questa meccanica è stata implementata a dovere dagli sviluppatori e quindi questo cambio repentino è quasi impercettibile. Un'altra cosa ben riuscita da Studio Voyager e IguanaBee è sicuramente la colonna sonora che ci accompagnerà per l'intera durata del gioco. Ogni musica si amalgama alla perfezione con il contesto e con il preciso universo che stiamo visitando in quel momento.

Trofeisticamente parlando: a spasso tra gli universi
La lista trofei di What Lies in the Universe conta quarantatré trofei, tra cui un Platino, quattro ori, sette argenti e trentuno bronzi. Per portare a termine l'impresa e aggiungere una nuova coppa di Platino in bacheca, non dovrete fare altro che completare l'avventura, morire in svariati modi possibili, ascoltare tutti i dialoghi e trovare tutti i collezionabili, e qualche altro trofeo di miscellanea. Sicuramente non un'impresa ardua, soprattutto per i veterani, ma che comunque ha bisogno di qualche accorgimento dal momento che ci sono diversi trofei mancabili.
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