Freud's Bones, la psiche umana in tutte le sue sfumature
Tutti abbiamo sentito parlare di Sigmund Freud, il famoso padre della psicanalisi in grado di sezionare simbolicamente la mente umana. A scuola abbiamo sfogliato le pagine dei libri di filosofia e abbiamo appreso alcune informazioni sulla sua vita e le sue credenze fortemente radicate. Ebbene, alcuni di questi argomenti hanno attirato il nostro interesse, ma la maggior parte delle persone non ha oltrepassato il semplice ambiente scolastico. Ammettiamolo: molti di noi hanno memorizzato un paragrafetto, lo hanno esposto all'insegnante e hanno dimenticato tutto nell'arco di qualche mese (o qualche anno, nel migliore dei casi).
I videogiochi possono avere un ruolo fondamentale in questo senso, dato che ci permettono di entrare nella storia, nell'arte e nelle tradizioni in modo del tutto genuino e spensierato. Ci siamo appassionati ad alcuni periodi storici senza neanche rendercene conto (come non citare Assassin's Creed?) e in questo caso, a contribuire in questa direzione, è stata una giovane laureata in Scienze e Tecniche Psicologiche, che ha deciso di apprendere in totale autonomia ogni singolo processo legato allo sviluppo dei videogiochi. Il suo amore viscerale per la psicologia si è trasformato in un'avventura indubbiamente semplice ma incredibilmente efficace e diretta.
Nasce così Freud's Bones, una sorta di punta e clicca che ci proietta direttamente nello studio di Sigmund Freud, il temuto psicanalista austriaco. Axel Fox, aka Fortuna Imperatore, ha scelto di non usare veli o censure e di rappresentare quest'uomo nella sua essenza più nuda e vera. È un essere burbero, maniacale, freddo e apparentemente privo di sentimenti. Lo abbiamo conosciuto come il re della perversione e del sesso estremo, segnato da una dipendenza da cocaina e tabacco in grado di permeare ogni singolo capitolo del gioco. Ciò che stavolta ci ha sorpreso è stata la possibilità di entrare nella sua mente e conoscere un lato della sua figura che abbiamo spesso ignorato: Freud è un uomo fragile, più dei suoi stessi pazienti.
