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Mad Experiments: Escape Room – Recensione Speedrun

Ci siamo avventurati nella recensione Speedrun di Mad Experiments: Escape Room con lo scopo di fuggire vivi e raccontarvi l'esperienza. Dopo il successo ottenuto su PC, questa serie sviluppata da PlayTogether Studio si prepara a conquistare anche i giocatori console. I quasi 5 anni di anzianità si saranno fatti sentire, oppure il gioco è rimasto piacevole? Per scoprirlo, non vi resta che avventurarvi con noi tra enigmi e stanze piene di oggetti.



Non c'è via di fuga



Qualche anno fa, le escape room ebbero un vero e proprio boom. Non passava settimana senza che non comparisse una nuova stanza piena di enigmi da cui fuggire. Il business, nonostante l'interesse del pubblico, è andato però via via scemando, tanto che ad oggi sono poche le escape room ancora in attività. Ciò non toglie che resta immutato il fascino dei giocatori per gli indovinelli e le sfide logiche, tanto che PlayTogether Studio ha deciso nel 2020 di dare vita a Mad Experiments: Escape Room. L'idea del team è stata quella di creare un'esperienza che simulasse le reali escape room, proponendo tra le altre cose la possibilità di collaborare online.



Come si addice al tema, Mad Experiments non propone una trama troppo arzigogolata, ma preferisce lasciare ai giocatori il brivido di risolvere gli enigmi. Il gioco è diviso in tre capitoli, che hanno come protagonisti il Professor Cheshire e la sua assistente Hildegarde. Il duo ha invitato noi e potenzialmente altri sfortunati a partecipare a un esperimento per studiare la nostra mente. Ovviamente non tutto va per il verso giusto e, nel corso dei tre capitoli, dovremo cercare di uscire da un vero e proprio incubo. L'incipit, raccontato con dialoghi dal buon doppiaggio e sottotitolati, è sfortunatamente tutto in lingua inglese. Questa scelta influirà in parte anche sugli enigmi, per quanto la maggior parte siano numerici.



Lo scarno menu di gioco lascia poco spazio all'immaginazione: potremo settare alcune opzioni e poi dovremo lanciarci in una delle tre escape room, scegliendo se giocare con un timer oppure in modalità libera, senza vincoli di tempo. Questo non influirà né sulla difficoltà né su punteggi o altro: semplicemente ogni giocatore potrà scegliere se vivere un'esperienza più rilassata oppure una con una spada di Damocle sempre pronta a caderci sulla testa, vanificando i nostri sforzi.



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Il gameplay di Mad Experiments: Escape Room



A livello di gameplay, Mad Experiments: Escape Room è relativamente semplice. Di fatto saremo una testa fluttuante che potremo abbellire con maschere a inizio stanza. Ci sposteremo in ambienti di dimensione ridotta, pieni di oggetti con cui interagire. Molti saranno utili per risolvere gli enigmi, altri solo decorativi utili a distrarci. Nelle stanze sono anche sparsi vari suggerimenti, oltre a un certo quantitativo di rompicapo da risolvere. Per la maggior parte del tempo dovremo trovare un codice alfanumerico da imputare in qualche modo, ma non mancheranno anche sequenze più interattive.



Non vi sveliamo ovviamente nulla delle sfide per non rovinarvi un'esperienza dalla durata limitata. Contando circa mezz'ora per stanza, è facile trarre le proprie conclusioni. I capitoli del gioco sono affrontabili una seconda volta per sbloccare una serie di trofei, ma la “magia” se ne andrà dopo che avremo trovato la soluzione la prima volta. I puzzle sono ben strutturati, anche se non supportati a dovere dal comparto tecnico. La telecamera è spesso ballerina e il puntatore difficile da gestire con il controller, segno che il mouse resta ancora l'opzione migliore. Poco piacevoli anche le varie compenetrazioni a cui andremo incontro (soprattutto nel secondo capitolo) che alla lunga possono risultare fastidiose.



Buono come detto il doppiaggio, così come la colonna sonora a tratti sufficientemente creepy. Meno d'impatto la grafica, per la quale si sentono sia il peso degli anni che la realizzazione indipendente. Dispiace inoltre che molte ambientazioni risultino parecchio scure e poco chiare, il che rende più complessa la soluzione di enigmi a volte banali. Nel complesso comunque Mad Experiments è un'esperienza di escape room virtuale positiva, che migliorerà se la affronterete in compagnia di un gruppo di amici, proprio come una vera stanza.



Il Platino di Mad Experiments: Escape Room



La nota dolente di questa produzione è l'assenza di un trofeo di Platino. La lista di Mad Experiments: Escape Room include comunque un buon numero di ricompense, per sbloccare le quali non dovremo fare sforzi eccessivi. Dovremo infatti completare tutte le stanze trovando una serie di segreti e soprattutto entro un tempo limite molto ristretto. Ovviamente, una volta scoperte le soluzioni oppure utilizzando una guida, la sfida si rivelerà una passeggiata.




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3 marzo alle 17:20