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FabryPxL

ha scritto una recensione su The Evil Within

Cover The Evil Within per PS3

E dopo l'epilogo voglio spendere due parole su questo titolo che è riuscito a calamitare attorno a sè nei mesi precedenti all'uscita un'attenzione e un'attesa di quelle da guinnes,di quelle tangibili in tutti gli angoli del pianeta,complici premesse e promesse di un certo rilievo da parte di game designer e produzione e di un lavoro di marketing studiato a tavolino facendo leva sull'hype di troppi giocatori desiderosi di rimettere gli occhi addosso al ritorno dei gloriosi fasti del survival horror.Quei giocatori che poi,in larga parte,sono stati disillusi e non completamente appagati per poi unirsi al coro dello zoccolo duro che gridava addirittura al "tradimento".
Ma parliamo del gioco : parte subito deciso questo TheEvilWithin, con un incipit che lascia storditi per come si presenta e le tinte scure della vicenda che fa da sfondo ad un viaggio allucinante del nostro alter ego (un detective dal passato tormentato) sveleranno a poco a poco un canovaccio degno di uno psyco-thriller che spinge sull'enfasi delle sensazioni,su binari spesso non lineari e che vuole trascinare il giocatore in un viaggio a stretto contatto con l'incubo disturbante delle pieghe della mente,giocando con la follia e comunque con la volontà di esternare una condizione precaria di salute mentale,la possibilità di perdere la ragione da un momento all'altro.
Ma la sensazione,una volta esplorato interamente il viaggio dentro il male diretto da Mikami,è che tutto il lavoro di scrittura e l'impronta marcatamente trash delle scelte stilistico/narrative siano un percorso che, per quanto di suo non debba risultare tenuto nè obbligato a seguire una logica certosina, manchi di un filo conduttore in fase di sviluppo,di continuità,come se si trattasse di un lavoro sviluppato nella sua interezza a distanza di tempo,frammentato,privo di un'identità precisa perchè rimasto per troppo tempo in sospeso nelle mani degli sviluppatori.
Il gioco è diviso in capitoli e riesce a rinnovarsi nelle meccaniche e nel gameplay svariate volte nonostante non metta quasi mai nulla di veramente nuovo sul piatto,il che non è necessariamente un male ma i continui cambi di approccio alla campagna che in certi momenti risulta più sparacchina,in altri quasi stealth e in altri ancora faccia riprendere il fiato e riorganizzare l'arsenale e riflettere sugli upgrade del proprio pg (quasi mai si vedranno fasi esplorative se non piccole parentesi per raccogliere qualche oggetto/munizioni) riescono a non annoiare cambiando spesso le carte in tavola ma al tempo stesso aumentano la sensazione frammentaria di un puzzle non perfettamente riuscito e che quindi una volta completato non risulta veramente appagante.La difficoltà inoltre tende a non far digerire alcune sessioni di gioco di troppo dove risulta frustrante dover ricominciare lo stesso checkpoint dopo l'ennesimo gameover.Risulta più abbordabile se giocato al livello meno impegnativo tra i due disponibili all'inizio.
Il sistema di controllo e la mappatura del pad (tra l'altro nelle opzioni è possibile sceglierne differenti combinazioni ma non rimapparlo a proprio piacimento) funzionano a dovere, ricordando qualche tps di troppo sulla falsariga di RE4 e le ambientazioni sotto il profilo stilistico risultano ben fatte e variegate,anche sorprendenti in certi scorci nonostante non si discostino poi moltissimo dai clichè del passato per la varietà.
Non sono consapevole di quanto migliori esteticamente la versione sviluppata per ps4 e Xone dato che l'ho giocato sulla cara vecchia ps3 ma parlando della suddetta il gioco si difende bene,pur senza far gridare al miracolo e tralasciando qualche rallentamento comunque non invasivo non è malaccio,forse colpisce un po' la contrapposizione giorno/notte ed è li che un occhio attento puo' evidenziare come il gioco risulti meno bello a tinte chiare quando i difettini delle texture non si possono mascherare con i giochi d'ombra.
La longevità si attesta su valori buoni,personalmente ci ho messo più di 15 ore a completarlo e nonostante qualche sessione di gioco un po' stiracchiata si respira sempre una certa suspence.Ottimo anche il sonoro,temi d'atmosfera ed effetti sempre azzeccati.
Mi ha lasciato un po' interdetto questo gioco e sicuramente anch'io nel bene e nel male ho assimilato volente o nolente tutto quello che è stato detto (prima) e i commenti che ho letto e sentito (poi) ma la mia opinione personale non puo' bocciare un titolo che,per quanto non abbia il DNA da survival horror, ne porta con se sicuramente la deriva e l'idea di concept (anche se poi strutturalmente diversificata e volutamente miscelata ad altri ingredienti) per creare un prodotto variegato e forse un tantino incostante e traballante con se stesso,seppure si affacci per ovvi motivi a tematiche non riconducibili ad un'esperienza catalogabile.
Un gioco particolare,rabbioso,disturbante,a tratti frenetico e comunque di quelli che non potranno mai finire nell'anonimato.