LadyGlitterBrillantina

Meglio l'uovo oggi o la lasagna domani?

Non sarà mai abbastanza il rievocare l'epoca delle sale giochi pre duemila. Sopratutto i racer arcade. Sopratutto i cabinati di racer arcade. Se la matematica è la scrittura di Dio i racer arcade ne sono l'arte. Poligoni che schizzano, derapate, colori sparati e musica rullante. Ci sono i mostri sacri come outrun ma avreste dovuto sedervi la prima volta in virtua racing prima, in sega rally poi, ed in daytona USA. E Screamer, pure quella vaccata di ridge racer sapeva gasare. Gasare, GAR videoludico. Quella volta che neopatentato hai tirato il freno a mano sul tornate ed hai stampato la escort station wagon di babbo ed assaggiato la sottile differenza tra il ludo ed il reale, tra un gameover ed il conto del carrozziere. In Hotshot racing c'è tutto questo ed anche di più: tanti piloti da portare alla vittoria per scoprirne i semplici eppure divertenti risvolti narrativi. Ahah, narrativa in un racer. Poca, misurata appunto, declinata a piccolo extra, come un picchia. Come quando in street fighter menavi sberle con honda solo per scoprire che la sua ambizione era una ciottola di riso. Non merita di più per via di un numero di circuiti non esaltante.