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NB4Y

ha pubblicato un'immagine nell'album Immagini generiche

Beh, devo dire che con tutto il casino successo quest'anno e con l'interesse crescente dall'anno scorso, il 2020 è stato proprio un anno da gamer epico, e per quanto ho tentato di tenerlo vario mi ha fatto notare e confermare ciò che mi piace e non mi piace dei videogiochi.
Di certo il mio amore per la PS2, già altissimo da tipo sempre, non ha fatto altro che crescere e sono riuscito a mandare avanti in modo abbastanza soddisfacente sia la maratona Silent Hill (che considero conclusa), la maratona Sonic più completa e la maratona Smash, che per ora mi sta facendo mettere mano sui giochi Nintendo.
Posso confermare che questi ultimi, per quanto solidissimi il più delle volte, continuano ad avere una sorta di mancanza di personalità che non mi fa venir voglia di divorare i loro giochi o di essere eccitato per il gioco seguente.
Posso confermare che l'approccio particolare al gameplay di certi giochi, specie se parte integrante dello stile del gioco stesso, è un qualcosa che ricerco molto, a maggior ragione quando si tratta di non considerare i nemici come semplici meccaniche un po' perditempo che bisogna aspettarsi dai videogiochi perché sì.
Ero ben cosciente che l'ambientazione fantasy medievale generica non mi è mai piaciuta granché e diventava tollerabile con una buona soundtrack, ma posso essere più sicuro che quella urbana mi piace effettivamente un sacco, come anche quelle fantasy che prendono ispirazioni più interessanti.
Grazie a Yakuza 2 e ad alcuni Silent Hill ho potuto notare che la narrazione nei videogiochi può effettivamente essere un punto realmente positivo e non solo un qualcosa di un po' scemo che intrattiene.
E ovviamente grazie a Silent Hill comincerò a cagare pure i survival horror, genere che non mi ha mai detto niente, ma del quale riesco a vedere l'appeal.
E ora basta con 'sta premessa che non interessa nessuno e andiamo con 'sta top.

10) Shin Megami Tensei Nocturne: Avevo aspettative altissime per questo gioco, per lo stile dark, per la musica trip hop, per la storia matura e per il gameplay difficile ed impegnativo, e non nascondo di essere tremendamente deluso dalla quasi totale assenza di questi elementi. SMT Nocturne con la sua storia soporifera e ai limiti del nonsense, nonostante il concetto vagamente interessante, spreca un sacco di opportunità di essere un gioco molto più memorabile di quello che è. Fortunatamente il gameplay è un punto di forza bello grande e seppur è lontano dal non essere un qualcosa di rotto o facilmente correggibile sotto certi aspetti (cosa che la remastered sta finalmente facendo dopo mesi d'uscita, ma vabbè), si tratta comunque di un'ottima fonte di divertimento e di intrattenimento prolungato. È divertente vedere il numero dei danni aumentare a livelli assurdi, è divertente passare gli incontri casuali rapidamente e testare le idee malsane che mi vengono in mente durante i boss e vedere che effettivamente funzionano, com'è divertente anche avere poco d'intralcio al puro e semplice gameplay. Avrei gradito una difficoltà un attimo più alta o dei dungeon decenti, ma dopotutto il gioco è talmente limitato dal beccarsi "solo" la decima posizione appunto per questi problemi.

9) Completamente a sorpresa, Among Us è stato a mani basse uno dei giochi più importanti di quest'anno, pur essendo realmente uscito due anni fa. Un gioco accessibile e a basso prezzo, estremamente rigiocabile e vario ad ogni partita, ma soprattutto con un multiplayer da 4-10 persone è la ricetta giusta per passare quest'anno in cui la solitudine si è fatta sentire non poco. L'occasione perfetta per unire gruppi di amici diversi, conoscere nuova gente e generalmente tenere i contatti con persone che non si sentono da tempo. Nella sua semplicità Among Us ha saputo offrire la cosa giusta al momento giusto.

8) Metto direttamente la collection di Final Fantasy X e X-2 perché entrambi hanno saputo essere molto speciali, seppur in modi completamente diversi. FFX si distacca molto dalla formula FF tipica della serie e il gameplay ne risente un bel po', risultando un sacco semplificato, ma allo stesso tempo risulta in un viaggio molto più speciale grazie anche alla sua linearità. Per quanto mi stia sul cazzo Nomura, la sua presenza ha dato un sacco di varietà visiva alla serie grazie ad influenze diverse dal solito fantasy medievale come la sua passione per lo street fashion e l'ambiente urbano, e ad ogni capitolo prende spunto da elementi completamente diversi fino ad arrivare al sud-est asiatico (Australasia e Thailandia in primis) per questo capitolo. Il mondo, la musica e il viaggio della storia mettono un sacco in risalto la particolarità di queste influenze e aggiungendoci pure i personaggi apprezzabili e un gameplay divertente il risultato è un gioco con i suoi problemi sì, ma comunque un sacco speciale.
E si può dire quasi l'opposto per il suo sequel, che riproponendo lo stesso identico mondo in un contesto molto meno serio ne fa perdere la qualità, ma guadagna un sacco per quanto riguarda il semplice divertimento, che è un po' ciò a cui punta alla fin fine. Prendendo enorme spunto da roba come Charlie's Angels o Sailor Moon (spingendomi pure a cominciare quest'ultimo) FFX-2 propone una storia scema da cartone della domenica mattina e un gameplay diviso tra minigiochi molto vari e generalmente simpatici e meccaniche JRPG che ripropongo i punti di forza del mio capitolo preferito della serie, ovvero FFV. Contando poi la soundtrack molto più in linea con Sega che con Final Fantasy (dai compositori di The Bouncer e alcuni Sonic moderni) e per quanto sia un gioco decisamente inferiore al precedente, rimane comunque molto speciale per me.

7) Volevo evitare di mettere più giochi della stessa serie, ma ho già fatto fatica a non inserire Silent Hill: Shattered Memories, per SH3 era semplicemente impossibile. Un survival horror con i fiocchi con un gameplay intenso, un duo principale davvero piacevole, un lato grafico pazzesco sia nei modelli dei personaggi che negli ambienti, una soundtrack atmosferica ed aggressiva. Mi dispiace solo che il simbolismo da spazio ad una trama molto più interessante di quella banalotta proposta, ma fortunatamente c'è un altro capitolo che gestisce meglio la cosa.

6) Gitaroo Man è quel fun da anime anni '90. Una storiella infantile e un po' scema ma carina, intrattenente e un sacco stravagante, un gameplay da rhythm game davvero divertente ed impegnativo, un lato visivo molto piacevole sotto tutti gli aspetti e ovviamente una soundtrack assurda sia di qualità che di varietà di generi.

5) We love Katamari è un'espansione di uno dei miei giochi preferiti di sempre ed offre semplicemente quello che offriva il primo Katamari con novità e più varietà tra le missioni. Penso di aver parlato a sufficienza di questi due capitoli quindi ha poco senso dire altro.

4) Yakuza 2 è dove la serie di Yakuza sembra realmente cominciare. Se il primo capitolo mi ha convinto solo superficialmente e principalmente grazie alla sua ottima presentazione, questo secondo capitolo migliora un po' il gameplay, ma propone soprattutto una storia realmente interessante invece di quel mezzo disastro amatoriale che era la storia del primo capitolo. Come se non bastasse l'esplorazione viene espansa con una nuova città e una zona in più e il mood diventa molto più serio e jazzy aiutano a fare di questo capitolo un gioco davvero solido.

3) Ys 1 l'ho cominciato abbastanza a caso e non mi aspettavo di amarlo così tanto al punto da farmi una seconda run subito dopo aver finito la prima. Si tratta di un ARPG vecchia scuola che punta tutto sul suo sistema di movimento, cosa che considero importantissima in un gameplay (i platform sono il mio genere preferito infatti). I combattimenti si svolgono semplicemente correndo addosso ai nemici e sul punto di contatto il danno viene dato davanti al personaggio. Questo concetto è valido sia per il giocatore che per i nemici, quindi con un po' di abitudine si comincia a concatenare nemici attaccandoli in diagonale ed evitando il danno nemico in un gameplay loop così semplice ma efficace, dando il giusto equilibrio tra i combattimenti diretti e divertenti e i dungeon davvero belli da esplorare. Come se non bastasse l'esperienza di gioco è proprio pura, senza perdite di tempo né intralci inutili fin troppo comuni nel genere. Ci ritroviamo infatti un cap di exp molto basso che si raggiunge già dal secondo dungeon, una durata molto breve, una storia leggera che non si prende troppo sul serio, un sistema di equipaggiamento davvero semplice e nella versione Chronicles una soundtrack composta da schitarrate da seghe e il risultato è uno dei miei giochi preferiti di quest'anno. Peccato solo che il sequel la tiri un bel po' per le lunghe e aggiunge il sistema di magia che rovina un po' il divertimento, ma ho alte aspettative per la serie adesso.

2) Streets of Rage 4: Puro divertimento.

1) Silent Hill 2 è un gioco che va giocato da tutti, senza se e senza ma. Nonostante i suoi limiti nel gameplay è un gioco che fa così tanto di giusto come survival horror, come sequel o semplicemente come gioco in sé. Un gioco che rasenta la perfezione sotto quasi tutti i punti di vista. Poche parole necessarie, giocatelo o boh, leggete la mia recensione. A livello più personale devo dire che l'estetica degli edifici abbandonati che tanto mi piace, la musica trip hop unita al sound design con i fiocchi che ascolto legit come ASMR di continuo e l'approccio al gameplay basato sull'esplorazione hanno tutti contribuito ad una mia voglia di cercare una tipologia di giochi più varia, quindi gg.

Boh bella, buon anno raga.