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NB4Y

ha pubblicato un'immagine nell'album Immagini generiche

Nuovo anno e sorprendentemente la voglia di morire cala drasticamente stavolta. Il 2022 è stato per me un anno pieno di cambiamenti positivi, un modo per premere play alla vita che è stata messa in pausa dal covid, un modo di vedere i frutti di tutti i tentativi di progresso che ho fatto e generalmente un anno in cui pure i punti in cui sono stato peggio fanno fatica ad arrivare ai momenti più felici di questi ultimi anni. Ho ancora molto da lavorare, molti piani a lungo termine che voglio cominciare seriamente e pure molti obiettivi più a breve termine ma mi sono guadagnato una serenità e un ottimismo che mi permettono di affrontare tutto ciò con molta meno paura. Il 2022 è proprio uno degli anni di tutti i tempi.

Ma ora si parla di gaming. Avevo lasciato l'anno scorso con l'obiettivo di finire alcune maratone, tra cui Ys che cominciava a pesare senza ancora raggiungere IL gioco che deve seriamente farmi innamorare della serie e Smash che mi ha ricordato che nonostante la mia volontà di "studiare" la storia del medium, Nintendo la trovo di una pesantezza assurda. Beh, di queste maratone ho giocato davvero poco, cosa alla quale devo assolutamente rimediare l'anno prossimo, almeno per Ys.
Ho lasciato l'anno scorso anche con un forte interesse per i JRPG e gli FPS e tra questi è rimasto molto forte quest'anno solo quello per gli FPS, altra cosa da cambiare l'anno prossimo.

Generalmente quest'anno ho preferito giocare giochi random con piccole maratone nei momenti in cui mi fissavo particolarmente con qualcosa e devo dire che questo sistema mi ha aiutato molto di più ad esplorare roba più varia e senza il rischio di burnout.

Premesse inutilmente lunghe finite, è tempo di passare alla vera top, con la solita regola dell'avere un solo gioco per serie. Quest'anno rispettare questa regola è stato più difficile del solito quindi parlerò un po' pure delle menzioni d'onore, ovvero degli altri titolo da quasi top, che non sono entrati per questa regola:

10. Grand Theft Auto III
Verso la fine dell'anno mi è venuta una voglia improvvisa di giocare a San Andreas e magari finirlo pure stavolta, ma a quel punto mi sono detto "perché non giocarmi tutta la trilogia PS2 già che ci sono?" Gli altri due titolo li ho giocati relativamente poco e decisamente poco seriamente da piccolo quindi è un'occasione per riscoprire quelli e anche per dare maggiore valore al San Andreas stesso che volevo giocare. Pensavo di passare velocemente per il III prima di giocare a Vice City dove la serie comincia realmente ad avere sostanza, ma questo capitolo mi ha davvero sorpreso. È molto semplice nella struttura e soprattutto nella narrazione, ma tutto il fascino della serie è già pienamente presente qui, dall'atmosfera all'esplorazione, senza dimenticare le stazioni radio. Mi è piaciuto così che ho pure deciso di guardare Scarface in seguito, enorme fonte d'ispirazione del gioco che ne dedica pure tutta una stazione radio, e ho adorato pure quello. Ora sono ancora più interessato dal vedere il resto della trilogia da adulto.

09. Final Fantasy XIII-2
FFXIII è un gioco estremamente interessante essendo realizzato principalmente da artisti che da sviluppatori e con il budget bello grosso della signora Square e il risultato è stato un gioco con una direzione artistica fantastica e dove ogni singola meccanica che proponeva era piena zeppa di problemi o decisamente abbozzata arrivando ad un risultato decente troppo tardi.
FFXIII-2 prende quello che è lo stato finale del gameplay di quel gioco e lo pulisce facendolo funzionare realmente. Ma quella non è che la base solida del Combat System del gioco. Ciò che realmente mi piace da morire di questo capitolo è la sua struttura non lineare basata sul viaggio nel tempo, il modo in cui essa arricchisce la lore generale data a quest'universo non solo nel paio d'anni dopo la fine del primo gioco, ma il suo avanzamento nei secoli successivi. Questa cosa è proposta con un buon numero di zone in vari periodi diversi con la loro dose di NPC, subquest e gimmick specifiche accompagnate da un tono molto leggero (la maggior parte del tempo) e soprattuto da una delle mie soundtrack preferite di sempre. La storia principale ha la sua dose di problemi e la semplicità dei suoi elementi non fa per tutti, ma la varietà e lo stile fanno di FFXIII-2 un gioco davvero unico.

HR: Stranger of Paradise: Final Fantasy Origins
Piccola parentesi per SoP della stessa serie che è una piccola lettera d'amore per la serie senza troppe pretese. Gameplay molto vario ed estremamente divertente, soprattutto il co-op, unito ad un level design bello solido e ad uno dei protagonisti migliori della serie. Jack is so cool.

08. Touhou 1: Highly Responsive to Prayers
Tra le varie piccole maratone dell'anno ho quasi finito pure quella della prima serie di Touhou, prima del reboot e c'è il forte rischio che la serie non faccia realmente per me?
Touhou è onnipresente, giocai qualcosa anni fa e la sua soundtrack è una bomba, così come è un'enorme fonte d'ispirazione sapere che è tutta gestita da una sola persona piena di passione. Quest'anno ho realmente completato entrambe le route del primo gioco e nella sua semplicità e il suo mix unico di bullet hell e Arkanoid con sfondi e accadimenti estremamente vaghi e astratti mi ha davvero fatto innamorare. È un gioco che tengo così a cuore che gli ho pure dedicato un fangame anni fa, fangame che ho avuto il piacere di rispolverare e far provare ad altre persone quest'anno.
Sono un po' deluso dalla qualità altalenante dei capitoli successivi, oltre al passaggio completo al genere shoot'em up e ho molta paura che le aggiunte degli altri capitoli vadano a nascondere sempre di più ciò che ho adorato di questo primo capitolo

07. Halo 2
Ho fatto un bel po' di ottime maratone FPS quest'anno e tra quelle c'è quella di Halo (Bungie). Ci sono molti alti e bassi in questa serie e da quel che si dice andrà avanti più di bassi che di alti post-Bungie, ma il top è stato decisamente raggiunto con il secondo capitolo. Nonostante i suoi problemi di sviluppo, il risultato è un progetto pieno di passione, di varietà e soprattutto di qualità. Una storia che spinge il lavoro amatoriale del primo verso una direzione ben più complessa e ben realizzata, una varietà di armi davvero divertenti da usare e con un sacco di utilità diverse in base ad ogni situazione e un'ottima colonna sonora. Halo 2 è il miglior mix che la serie ha saputo dare tra puro divertimento e professionalismo senza gli intralci che associo ormai alla generazione PS360 o il dilettantismo che riempiva il primo gioco.

06. Dusk
Altro FPS e stavolta fa parte del filone degli FPS moderni fortemente ispirati a quelli del passato. Dusk comincia accontentandosi di questa definizione, facendo il minimo indispensabile per essere un ottimo FPS con meccaniche prese dagli FPS degli anni 90, ma una volta che scatta la parte 2 decide di andare ben oltre creandosi un'identità tutta sua messa in risalto grazie alla base solidissima della parte 1 e non più il contrario.

05. Super Mario 64 Plus
L'unico gioco che ho mandato a termine della maratona Smash assieme alla fantastica serie F-Zero che purtroppo non entra in top. Credo sia ormai abbastanza inutile parlare di Super Mario 64 nel 2023 quindi lo farò in modo molto limitato. È un titolo dall'importanza storica indiscutibile sia per l'industria in sé che per uno dei miei generi preferiti e il Plus aiuta a migliorare molti dei difetti del tempo. Non tutto quello che fa è ottimo, ma ha un sistema di movimento estremamente ricco e personalizzabile che neanche la serie stessa è mai riuscita a replicare ed è pure uscito in un'epoca in cui Nintendo aveva ancora una personalità, quindi pure la soundtrack è ottima. Penso di preferire ancora Odyssey perché nonostante quanto sia stilisticamente noioso ha una qualità molto più costante, ma 64 non sta molto lontano.

04. Dark Souls III
Onestamente non ricordo neanche perché l'ho giocato. Giocai il primo Dark Souls molti anni fa e per quanto lo considero un gioco davvero fenomenale con un sacco di pregi di cui l'industria aveva proprio bisogno, è anche un gioco che non fa per niente per me e quest'anno ho deciso di dare l'ultimatum alla serie: provo DS3 e se mi piace considererò di andare avanti, altrimenti la droppo e rip, non tutti i giochi sono adatti a tutte le persone e mi va bene.
Detto questo ho finito il gioco e quest'estate ho fatto di fila Dark Souls II, Sekiro e Elden Ring, quindi mi è effettivamente piaciuto.
Dark Souls III prende semplicemente tutti i pregi del 1 e li migliora offrendo un gameplay davvero divertente senza il minimo peso che sentivo con DS1. Perde anche un po' dell'esplorazione libera a favore di un progresso molto più lineare, senza sacrificarne il livel design ma per quanto mi riguarda è solo un pregio per il ritmo di gioco che scorre senza problemi. Continuo ad ignorare molti aspetti di questa serie, ma il puro e semplice gameplay unito alla direzione artistica sempre al top bastano e avanzano per fare di questo uno dei miei giochi preferiti dell'anno.

HR: Elden Ring
Tra tutti i giochi From giocati quest'anno, questo è quello che sarebbe in top se non fosse per la regola. Il Combat System si espande tantissimo grazie principalmente all'aggiunta del salto e il level design è a mani basse il migliore della serie, così come lo sono molti dei boss Purtroppo l'open world lo trovo troppo ampio e vuoto per preferirlo alla struttura lineare di DS3 e ci sono un paio di boss che mi hanno decisamente fatto cagare, quindi la qualità più stabile di DS3 trionfa per questa top.

03. Quake
Quake è stato amore istantaneo. Va bene l'importanza storica per aver praticamente dato nascita agli FPS 3D, ma questo gioco va ben oltre il semplice premietto.
È un gioco che sa cosa vuole fare e lo fa dall'inizio alla fine con tutta la qualità e il SOUL possibile. Il sistema di movimento l'ho sentito perfettamente dal primo istante, l'arsenale di armi è un sacco vario, dà un ottimo feedback e dà pure una particolare importanza alle armi con esplosivi che danno al gameplay una sensazione stranamente unica ancora oggi. Come ciliegina sulla torta c'è l'atmosfera che è un amore, uno stile fantasy gotico molto ispirato da Lovecraft, una grafica low poly ripulita con la remastered e una soundtrack dark dei Nine Inch Nails creano un pacchetto molto semplice ed astratto, ma che centra perfettamente il bersaglio.Purtroppo gli altri giochi single-player della serie non arrivano minimamente a questo né come giochi né come stile (accontentandosi di un sci-fi spaziale molto generico già dal prossimo capitolo)

02. Doom Eternal
Fatta la seconda parte della maratona Doom e ancora una volta non riesco a sopportare Doom 4. Condivide buona parte dei difetti del 3 ma finge di essere un ritorno alle origini e neanche stavolta sono riuscito a finirlo. Ho esitato un sacco a finirla lì e non toccare più la serie dicendomi che mi piacciono solo quelli 2D e pazienza, ma i commenti su Eternal mi hanno incuriosito, quindi l'ho provato lo stesso.
Doom Eternal è semplicemente l'apice del genere e per quanto riguarda gli FPS single player fast-paced non c'è più altro che si possa fare. Morirò su questa collina.
Ha una campagna davvero grossa, con un'ottima componente di esplorazione, una varietà di ambientazioni mozzafiato di cui avevo assolutamente bisogno dopo la varietà inesistente dei due giochi precedenti, e una musica che finalmente mi convince e riesce ad hyparmi senza sembrare una cacofonia di suoni a caso. Ah, e la storia fa ancora cagare, ma stavolta è più diretta al punto e si può skippare davvero.
Ma tutto questo serve solo a confermare il 10, il fulcro del gioco è semplicemente perfezionato. Ritmo di movimento aumentato, enorme quantità di armi varie e utili, sistema di upgrade semplificato e meno invasivo, nemici interessanti con modi diversi di sconfiggerli e che creano un continuo bisogno di scegliere le priorità giuste in base al proprio stile di gioco.
Ma soprattutto il gameplay loop basato sul micromanagement di tutte le mecccaniche del gioco messe insieme tra gestione di risorse (sia vita che munizioni limitate), gestione delle priorità, gestione dello spazio sia per i nemici, che per i proiettili, ma soprattutto per il movimento possibile e il dover tenere sott'occhio i vari cooldown per essere sempre pronti a fare le decisioni giuste.
C'è tanto da tenere in mente e il gioco fa un ottimo lavoro per spiegare tutto senza essere troppo invadente, così come fa del suo meglio per separare le sezioni di platforming e esplorazione dalle arene relativamente semplici per il puro combattimento e la cosa funziona alla perfezione.

I DLC sono ok.

01. Yakuza 5
Ho ormai preso involontariamente l'abitudine di giocare un gioco Yakuza all'anno, è una serie che mi ha sempre attratto un sacco ma per quanto ne vedevo il potenziale e le caratteristiche teoricamente mi piacciono un sacco, solo il 2 è riuscito ad avere un'unione realmente interessante di tutti gli elementi e a piacermi tanto, anche se mi piaceva comunque più per stile che per sostanza. Quest'anno è arrivato il turno di Yakuza 4 e ho potuto pure giocarlo tutto su uno schermone e... per gli standard della serie non mi è proprio piaciuto. La serie stava diventando proprio stagnante sia di contenuto che di qualità, con un'esplorazione che si limita alla solita città e una storia particolarmente forzata e prevedibile.
Sarà che ormai ero arrivato ad un buon punto con la serie e volevo accellerare il processo, ma ho deciso di rompere la tradizione e cominciare il 5 un giorno completamente a caso e la scintilla è scattata.
Ci sono voluti 5 capitoli ma finalmente è arrivato l'apprezzamento più profondo della serie che tanto aspettavo. Il punto in cui mi interesso realmente agli accadimenti, ai personaggi, alla continuità della serie, alle attività ecc. Il punto in cui posso finalmente definirmi davvero fan della serie, e che modo migliore di raggiungere questo punto se non con uno dei giochi più ambiziosi che abbia mai potuto provare.

Yakuza 5 è semplicemente immenso. È una storia che si svolge dell'arco di 5 grosse parti completamente diverse tra di loro in giro per tutto il Giappone. È una storia che parla di sogni e di trasmettere questi sogni alla prossima generazione prendendo l'idea e analizzandola da ogni punto di vista immaginabile ricontestualizzando lo sviluppo dei personaggi della serie ed introducendone molti altri, il tutto con un miglioramento enorme alla presentazione. È una storia talmente immensa che si possono facilmente contare un centinaio di personaggi coinvolti, talmente immensa che man mano che si va avanti si comincia già a dimenticare dettagli importanti delle parti precedenti e persino ad avere un senso di nostalgia per esse. Quest'immensità si applica ad ogni aspetto del gioco anche al di fuori della storia, grazie a 5 personaggi giocabili con 5 stili di combattimento diversi in 5 città diverse. Ogni personaggio ha la sua grossa dose di contenuto secondario che allarga maggiormente il mondo presentato con le solite substories, interazioni con l'ambiente, tipi di collezionabili e attività secondarie legate alla città, ma anche veri e propri side-games dove ci ritroviamo ad esplorare ben 4 stili di gameplay completamente diversi attraverso le loro missioni principali e secondarie che vanno a narrare altre storie facoltative molto piacevoli e ricche di caratterizzazione, le loro statistiche e i loro sistemi di esperienza. Si va ad espandere il gameplay di base dei personaggi con una varietà di maestri in giro per la mappa, ognuno che manda avanti una sua propria storia anch'essa dall'alta qualità. C'è ancora molto da dire sulle semplici dimensioni del contenuto, ma dopo un'ottantina di ore ho finito il gioco e mi ritrovo in qualche modo con solo il 30% di completamento delle attività.
Yakuza 5 fa davvero tutto il possibile per spingere la formula all'estremo con un senso di avventura ad un livello che potevo solo sognare in una serie, ancor di meno in un singolo gioco. Trovo assurda l'idea che non solo la quantità di contenuto è altissima, ma che in tutto questo contenuto posso dire di non aver apprezzato solo un paio di minigiochi che non ho neanche toccato più di tanto e che dopo averlo finito e spolpato così tanto... volevo ancora di più? Avevo abbastanza per essere soddisfatto di un gioco intero dopo le prime 20 ore, e con 100 ore in più facevo ancora fatica a staccarmi pur avendo completato ogni singola cosa che mi interessava.
È un gioco che ho cominciato a giugno e ho finito ad ottobre ma non era sufficiente, e quindi...

HR: Yakuza 0 e Yakuza 6
Ho voluto concludere la serie di Kiryu, nonostante tutti i miei sforzi per attendere un po' di più.
Di Yakuza 0 non mi è piaciuto il tono esageratamente funnyxd né la piega da gestionale del contenuto secondario e nemmeno il modo forzato di rispiegare le basi per i nuovi arrivati, ma capisco che queste sono proprio cose che hanno aiutato a fare pubblicità alla serie e a salvarla in occidente, quindi pazienza. Fortunatamente posso ignorarle quasi del tutto e godermi anche solo la storia principale e mi ritrovo davanti un'altra bomba. È molto meno ambizioso del 5, ma onestamente dubito che la serie raggiungerà mai quel livello e onestamente va benissimo anche così. Yakuza 0 offre una delle storie più coinvolgenti che abbia mai potuto seguire in questo medium e lo fa evitando tantissime cose che potevano facilmente andare male. Assieme al 6 fanno un'ottima conclusione alla serie narrando sia l'inizio che la fine dell'arco narrativo e 0 lo fa in modo assolutamente accessibile a chi non sa niente della serie, ma dà anche tanto valore a chi sa cosa accade dopo dando non solo una storia estremamente solida di suo, ma anche aggiungendo molti strati alle mancanze del primo gioco, che butta molti elementi narrativi con il giusto valore per l'epoca, ma con troppa superficialità per gli standard che la serie va ad acquisire arrivati a questo punto.
D'altro canto, il 6 abbassa ancora di più la scala per portare un nuovo engine e tutti i suoi miglioramenti alla presentazione e si tratta di uno spettacolo sia da seguire, che da esplorare e avere in mano. È abbastanza rozzo sotto certi aspetti, ma è anche un'ottimo modo per concludere un capitolo e aprirne un altro con aspettative molto alte.

Ed è qui che concludo la top e di conseguenza anche il papiro di frasi probabilmente poco coerenti ma vabbè, auguri e buon anno a tutti.