Ludomedia è il social network per chi ama i videogiochi. Iscriviti per scoprire un nuovo modo di vivere la tua passione.
Cover Blacklight: Retribution (PC)

Blacklight: Retribution PC

Cover Blacklight: Retribution (PC)
Genere
Sparatutto in 1a persona
Data di uscita
3 marzo 2012
Produttore
Perfect World Entertainment
Sviluppatore
Zombie Studios

"Riteniamo anzi che i giochi free2play come Blacklight: Retribution siano pienamente comprensibili solo se li si considera dal punto di vista del rapporto psicologico/economico che stabiliscono con il giocatore, perché in realtà è intorno ad esso che viene strutturata tutta l'esperienza di gioco ed è sempre intorno ad esso che vengono piegate le meccaniche tradizionali, trasfigurate per adattarsi al nuovo contesto. In questo senso Blacklight: Retribution è lo sparatutto free2play perfetto, che mette tutte le sue qualità al servizio degli acquisti in gioco. Per capirne pregi e difetti bisogna giocarci parecchio, superando la fase iniziale dell'esaltazione davanti alla perfezione apparente della produzione di un titolo che in fondo non si è pagato nulla, per raggiungere quella in cui la frustrazione genera il desiderio compulsivo d'acquisto. È a quel punto che entra letteralmente in gioco un fattore determinante e inatteso, ovvero la necessità di scegliere tra l'abbandono e la concessione di se stessi." da multiplayer.it

7.9

Recensioni

3 utenti

Visitatore

Aggiungi alla collezione

"Riteniamo anzi che i giochi free2play come Blacklight: Retribution siano pienamente comprensibili solo se li si considera dal punto di vista del rapporto psicologico/economico che stabiliscono con il giocatore, perché in realtà è intorno ad esso che viene strutturata tutta l'esperienza di gioco ed è sempre intorno ad esso che vengono piegate le meccaniche tradizionali, trasfigurate per adattarsi al nuovo contesto. In questo senso Blacklight: Retribution è lo sparatutto free2play perfetto, che mette tutte le sue qualità al servizio degli acquisti in gioco. Per capirne pregi e difetti bisogna giocarci parecchio, superando la fase iniziale dell'esaltazione davanti alla perfezione apparente della produzione di un titolo che in fondo non si è pagato nulla, per raggiungere quella in cui la frustrazione genera il desiderio compulsivo d'acquisto. È a quel punto che entra letteralmente in gioco un fattore determinante e inatteso, ovvero la necessità di scegliere tra l'abbandono e la concessione di se stessi." da multiplayer.it